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Gavino Carta confermato segretario generale Cisl Sardegna dal XIII Congresso regionale chiuso questa mattina dal segretario generale confederale Luigi Sbarra

Pubblicato il 9 Mar, 2022

Gavino Carta (56 anni) è stato confermato alle 18,17 di oggi alla guida della Cisl  sarda al termine del XIII congresso regionale riunito ad Arborea (Oristano). Un’elezione avvenuta a grande maggioranza al termine di due giorni intensi di lavoro, propositivi e coerenti  con il tema congressuale «Governare il presente e progettare il futuro», esaminato in tutte le sue implicazioni regionali e nazionali dal segretario generale confederale Luigi Sbarra nel suo intervento conclusivo. Nella segreteria regionale eletta anche  Federica Tilocca ( riconfermata) e Davide Paderi ( ex segretario regionale Funzione pubblica).

Un congresso partecipato. Nel dibattito sulla relazione di Gavino Carta sono intervenuti i rappresentanti di tutte le 18 categorie presenti in Cisl e i segretari generali delle  UST in cui si articola l’organizzazione sindacale nell’isola.  Quasi un refrain i riferimenti preoccupati alla situazione socio-economico-lavorativa  di ciascun territorio e ai problemi generali della Sardegna. A volte  forte e di grande emotività il pensiero alla guerra in Ucraina, ripreso da Gavino Carta che, nella replica, ha confermato la mobilitazione della Cisl sarda, per aderire  alle iniziative di aiuto lanciate dalla Cisl nazionale.

Il Congresso è stato il primo incontro diretto di Sbarra con i cislini sardi dopo la sua elezione, il 3 marzo 2021, a  segretario generale. Le restrizioni imposte da Coronavirus l’hanno costretto a incontri virtuali, in streaming, con i dirigenti sardi, ma sempre dentro i problemi della Sardegna, passati in rassegna durante il suo intervento questa mattina che ha spaziato dai temi regionali (potenziamento infrastrutturale dell’isola) a quelli  internazionali, ( guerra ucraina, penalizzazioni alla Russia), nazionali ( rapporti col governo, politica industriale, piano energetico  nazionale), organizzativi Cisl.

Cisl e Regione Sardegna – «La stretta di mano che c’è stata ieri, durante la prima giornata del congresso della Cisl Sardegna tra il presidente della Regione, Christian Solinas e il segretario regionale del sindacato, Gavino Carta, è un buon auspicio. La Cisl sarda  – ha detto Sbarra – da lungo tempo sta sollecitando la Regione e gli altri interlocutori, pubblici e privati, a misurarsi sul terreno della programmazione, della progettualità, per costruire le condizioni di un nuovo e moderno patto sociale per la Sardegna. In cima alle priorità mettiamo gli investimenti sul tema delle infrastrutture viarie, ferroviarie, portuali, aeroportuali, sull’intermodalità e la messa in sicurezza del nostro territorio. Dobbiamo investire sulle reti digitali, dobbiamo avere una nuova visione di politica industriale ed energetica. Si deve riformare il sistema sanitario, sbloccare le assunzioni nella pubblica amministrazione e nella scuola e poi dare un grande segnale sulle politiche sociali di inclusione, mettendo il tema del lavoro in cima alle priorità da affrontare e risolvere. Abbiamo apprezzato le aperture del presidente della Regione, però lo misuriamo sui fatti e sui contenuti».

Sardegna e PNRR – «Il Pnrr è una straordinaria opportunità, irripetibile. Finalmente l’Europa si lascia alle spalle l’odiosa  teoria del rigore finanziario e le politiche di austerity e si presenta con il vero volto della solidarietà – ha aggiunto Sbarra -. Questo cambio di passo dell’Europa è un qualcosa che noi dobbiamo saper apprezzare. L’Europa della solidarietà contro il Covid, l’Europa politica contro la guerra in Ucraina. Abbiamo risorse importanti da impegnare, non solo quelle del Recovery, ma penso anche alla nuova stagione di riprogrammazione dei fondi comunitari, del nuovo settennio 2021-2027, del Fondo Sviluppo e Coesione. Il Pnrr è una straordinaria opportunità, irripetibile. Si hanno, inoltre, nello specifico, risorse da impegnare in Sardegna legate al bilancio regionale. Penso che tutto mancherà nei prossimi anni, tranne le risorse. Bisogna decidere – ha proseguito Sbarra – come impegnarle, come spenderle fino all’ultimo centesimo ed è la ragione per la quale la Cisl nazionale e la Cisl sarda mettono come priorità il tema della partecipazione, della condivisione, della concertazione nelle scelte che segneranno il presente e il futuro di questa Regione»

Energia in Sardegna «Io penso che nella transizione energetica il carbone non sia il futuro. Noi dobbiamo puntare molto sulle nuove tecnologie, sui combustibili verdi . Ritengoche si debba fare una scelta ancora più forte sul gas, per alzarne – ha concluso il segretario generale confederale – la produzione e puntare decisamente sulle fonti rinnovabili. Anche da questo punto di vista, insieme all’impegno nazionale, serve un tavolo di confronto tra la Regione Sardegna e le parti sociali. Bisogna valorizzare al massimo tutte le potenzialità che ha questa Regione e soprattutto bisogna accompagnare questi percorsi attraverso  un grande patto sociale tra Regione, parti sociali, associazioni datoriali, sistema universitario e organizzazioni sindacali: abbiamo straordinarie opportunità e risorse che stanno arrivando dall’Unione Europea che noi dobbiamo trasformare insieme in dinamiche di crescita e di sviluppo, mettendo in cima il tema del lavoro, la sua qualità, la sua dignità e la sicurezza proprio nei luoghi di lavoro»

Il sindacato, la Cisl, è atteso da grandi scommesse: costruire un nuovo modello  di sviluppo  fondato su un umanesimo del lavoro e centralità della persona; lottare  perché l’UE realizzi un recovery fund sull’energia; sollecitare dal governo una nuova politica  energetica e un piano industriale nazionale con scelte lontane da ogni furore ideologico;  attivare un patto sociale per costruire presente e  futuro del Paese. «Tutto ci mancherà nei prossimi anni – ha aggiunto Sbarra – ma non le risorse».   Nei prossimi 5 anni arriveranno in Italia  500 miliardi, di cui 200 per il Sud: il 36% di queste somme saranno gestite direttamente da Regioni e Comuni. «Dobbiamo sederci ai tavoli – ha detto Sbarra – in cui si programmano  gli interventi, fare le nostre proposte, vigilare sulla tempestività della spendita, sulle ricadute occupazionali,  sulla prevenzione  degli infortuni e condizioni di sicurezza  dei lavoratori».

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