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Sardegna. Carta (Cisl): “Il piano regionale dei servizi sanitari è un gigante coi piedi d’argilla . Così com’è non risolve i problemi delle persone e dei territori “

Pubblicato il 11 Nov, 2021

Nel Piano regionale dei servizi sanitari per il triennio 2022-2024 si è di fronte a un gigantismo formale e nominalistico che non ha a riferimento la persona, ma modelli di stampo aziendalistico. Anche quando si richiama la centralità del territorio si prescinde dalle specificità dell’Isola, dalla tipologia degli insediamenti e dai reali bisogni delle comunità”.

In attesa di poterne valutare i singoli punti, il segretario generale della Cisl, Gavino Carta, è fortemente critico  sull’impianto generale del Piano dei servizi  sanitari  recentemente presentato dalla  Giunta . “ Il nostro giudizio  è motivato sia dal merito dei provvedimenti, siadalla totale assenza di confronto con le parti sociali su temi prioritari riguardanti la salute dei lavoratori e di tutti i cittadini sardi.

In un corposo piano dei servizi (181 pagine e 12 capitoli) che aspira a risolvere una volta per tutte i molti problemi del pianeta-salute della Sardegna “Non si affrontano – dice  Gavino Carta – i problemi  del nostro sistema sanitario, limitandosi a meri dati statistici senza esporre le soluzioni utili a risolvere positivamente le criticità rese ancora più evidenti dall’esplosione del virus Covid19”.

Il piano dei servizi varato dalla Giunta, come sempre in splendido isolamento, certamente non confrontandosi con i rappresentanti dei lavoratori e degli utenti, si caratterizza – aggiunge Carta – per una frattura evidente tra quanto viene scritto e la realtà. Non c’è infatti traccia  dell’ormai annosa questione del costo della sanità, a carico dei Fondi regionali, e dei Fondi strutturali europei per quel che concerne una parte importante del socio- sanitario. La stessa enorme difficoltà di reperimento del personale medico, infermieristico e specialistico, i vuoti in organico, la carenza di personale nelle diverse strutture ospedaliere, le lunghe liste d’attesa che spesso vanificano il diritto alla tutela della salute, la mancanza dei medici di famiglia in tante comunità, vengono trattati sul versante degli annunci per rinviarli alla responsabilità, pure enorme, del governo nazionale, ma non vengono affrontati in sede di predisposizione dei Piani. “ In questo modo – conclude Carta – è impossibile incidere nella soluzione dei drammatici problemi del sistema socio-sanitario sardo”

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