Il mondo del lavoro sardo per due giorni – domani e dopodomani – guarda ad Arborea, località sulla costa centroccidentale dell’isola, dove poco meno di duecento delegati, in rappresentanza di oltre 141 mila iscritti, si riuniscono per il XIII Congresso regionale della Cisl, che mercoledì 9 sarà chiuso dall’intervento del segretario generale confederale, Luigi Sbarra.
Nel tema della due giorni cislina «Governare il presente, progettare il futuro. Un sindacato popolare per il lavoro, la persona e la giustizia sociale» in sintesi gli obiettivi che l’organizzazione sindacale, dal 14 dicembre 2017 guidata da Gavino Carta, vuole raggiungere. Per governare il presente la Cisl sarda nella relazione d’apertura del segretario generale proporrà l’istituzione di una cabina di regia per la programmazione unitaria delle politiche di sviluppo, che preveda l’attivazione di tavoli regionali di settore che stimolino il confronto tra la politica regionale e le organizzazioni sindacali, in previsione della decisiva spendita delle risorse europee.
Da quasi tre anni il sindacato sollecita la Giunta regionale a confrontarsi sulle più importanti vertenze riguardanti il mondo del lavoro sardo e sulla rotta che la Regione intende seguire per lo sviluppo e il lavoro nell’isola. « Riteniamo fondamentale assicurare piena operatività non solo formale, ma sostanziale, alla cabina di regia, attivando al suo interno – dice Carta – specifici tavoli regionali di settore dedicati al confronto nell’ambito del Pnrr e del Piano nazionale per gli investimenti complementari (PNC), con l’obiettivo di aumentare l’efficacia delle politiche che si stanno componendo a livello regionale, nel momento in cui si sta chiudendo la programmazione dei Fondi SIE 2014-2020, si stanno definendo i Programmi operativi FESR, FSE+ e Just Transition Fund».
Secondo la Cisl non vi è nel Piano nazionale di ripresa e resilienza un’attenzione proporzionata ai problemi dell’isola. Per questo Gavino Carta sollecita la Giunta a « una rivendicazione forte nei confronti dello Stato, per trovare un accordo capace di orientare al meglio il PNRR». L’accordo non basta, se mancano « un’efficace proposta e capacità progettuale della nostra Regione» su problemi atavici della Sardegna: cioè frastrutture per lo sviluppo, energia, trasporti e telecomunicazioni, digitalizzazione, sanità, politica socio-assistenziale, politiche del lavoro, formazione, misure di contrasto alla povertà e lo spopolamento. I temi sono tanti, ma la direzione da prendere è una sola: sulle infrastrutture materiali ci vogliono progetti esecutivi e cantierabili. «Bisogna disporre di progetti validi e pienamente esecutivi per aprire una rivendicazione con lo Stato, in primo luogo su trasporti e continuità territoriale, oltre a digitalizzazione ed energia, e questo richiede una visione politica chiara e una capacità amministrativa – spiega Carta – che si raggiunge solo attraverso un partenariato sociale forte che includa le organizzazioni sindacali. In questo modo si può qualificare in modo importante la seconda parte della legislatura».
Nel primo pomeriggio di domani, giornata della donna, la tavola rotonda sul tema “Violenza e discriminazione di genere. Scenari e azioni verso un orizzonte di libertà e giustizia sociale”, con conun contributo video di Mara Carfagna, ministra per il Sud e la Coesione Territoriale e la partecipazione di Alessandra Zedda, vicepresidente della Regione Sardegna; Manuela Pintus, sindaca di Arborea; Patrizia Desole, presidente delle associazioni “Prospettiva Donna” e “Centro Antiviolenza Donna Eleonora”; Maria Lucia Piga, direttrice di A.R.G.I.N.O centro studi di genere dell’Università di Sassari. Introduce Federica Tilocca, Segreteria regionale Cisl. Conclude la tavola rotonda il segretario confederale Ignazio Ganga.