Finalmente una buona notizia in campo sanitario, ancorchè limitata esclusivamente ai cittadini residenti nell’ambito territoriale di competenza della Asl n. 8 di Cagliari. Se l’azienda non riesce a garantire – entro il tempo massimo di garanzia previsto dalla classe di priorità indicata dal medico di famiglia – la “prima visita specialistica” o “la prima prestazione diagnostica” sarà possibile presso uno degli erogatori pubblici (regime intramoenia) o privati accreditati e contrattualizzati. Le spese – eccezion fatta per il ticket – saranno a carico della ASL.
L’opportuna, sebbene tardiva, decisione del Direttore generale della Asl 8 – i pensionati Cisl Sardegna l’avevano sollecitata quasi un anno fa ( il 30 giugno 2023) all’assessore allora in carica – richiede, secondo il sindacato, il tempestivo intervento della Giunta per sollecitare le altre ASL a fare altrettanto.
Necessario, altresì, che la delibera Asl comprenda anche la seconda o terza visita specialistica o diagnostica, quella di verifica se la terapia adottata risulta efficace.
Se questo non avvenisse sarebbe un’ulteriore conferma del caos gestionale che caratterizza il sistema sanitario regionale che tollera per i sardi un diritto alla salute a macchia di leopardo. Le promesse elettorali della Presidente Todde nel campo sanitario non consentono ritardi, perché riguardano la vita delle persone.