Le azioni di contrasto allo spopolamento messe in campo, anche recentemente dalla Regione, devono coniugarsi con interventi finalizzati a migliorare la qualità della vita degli anziani residenti nelle zone interne. In questo momento è forte il rischio di uno “strabismo” politico della Giunta che , mentre vede molto bene l’urgenza di ripopolare ( attraverso bonus nascita, contributi per l’apertura o trasferimento dell’attività imprenditoriale, contributi a fondo perduto per l’acquisto o la ristrutturazione della prima casa), i piccoli comuni, dimentica di elevare le condizioni di vivibilità degli under 65 che vi abitano.
Guardare dall’altra parte non è possibile, perché lo spopolamento interessa quasi 300 dei 377 comuni sardi. Soprattutto 20 di essi con popolazione inferiore a 300 abitanti e a seguire gli altri 103 (sotto 1000 residenti) che insieme non raggiungono quota 70 mila abitanti. In questi comuni l’età media si aggira intorno a 55 anni e l’assegno INPS costituisce la voce principale del Pil locale.
Gli anziani, dunque, maggioranza assoluta nei piccoli centri delle zone interne, hanno diritto alla stessa qualità di vita dei loro coetanei residenti nei centri più grandi e meglio serviti dell’isola. Le principali preoccupazioni degli over 65 delle zone interne riguardano la salute in una regione come quella sarda dove – secondo i dati BES (benessere equo sostenibile) – quasi 13 persone su 100 rinunciano per motivi economici a prestazioni sanitarie necessarie e dove tra gli anziani va cercata la gran parte del 27% della popolazione a rischio povertà (media nazionale 20,1).
La strategia contro lo spopolamento deve riguardare, fin da oggi, anche la tutela delle persone – sono soprattutto anziane – più di altre radicate nel territorio (“sentinelle” artistiche, culturali, ambientali, folcloriche), curandone, come vuole il Programma di sviluppo regionale 2020-2024 in particolare l’identità della sanità, quella sociale e della insularità.
La FNP contro lo spopolameno chiede quanto promesso dalla Regione, cioè interventi per gli anziani, con politiche inclusive mirate sia a favorire un maggior benessere di questa fascia di popolazione, sia a restituire alle persone con i capelli bianchi un ruolo di prestigio nella società di appartenenza.