“Adesso che, con la nomina dei direttori generali, gli organismi esecutivi delle ASL sono nella pienezza dei poteri, è lecito attendersi un migliore funzionamento dei servizi sanitari nei territori e una maggiore velocità delle prestazioni specialistiche, a cominciare dall’abbattimento delle liste d’attesa”. Lo dichiara il Segretario generale Fnp Cisl Sardegna, Alberto Farina in una nota sulla sanità, l’assistenza e i problemi degli anziani che così prosegue:
“Poiché neppure i direttori generali freschi di nomina hanno la bacchetta magica, è necessario che la politica, cioè Consiglio regionale e Giunta, al più presto varino un piano sanitario che garantisca a tutti i cittadini efficienza assistenziale e appropriatezza delle cure, cancellando le disparità territoriali sia di natura assistenziale di breve/lungo periodo sia di accesso alle prestazioni; l’assunzione di medici di base e ospedalieri, investimenti nella medicina preventiva e nell’educazione sanitaria.
La FNP Sardegna richiama l’attenzione di Giunta e Consiglio sulla necessità di intervenire per risolvere alcun problemi riguardanti specificamente l’assistenza sanitaria e socio assistenziale degli anziani, che incidono fortemente sulla qualità della vita di oltre 500.000 over 60 residenti nell’isola, di cui quasi 200 mila oltre 75 anni d’età. In particolare:
- Assistenza domiciliare integrata: se ben attuata riduce significativamente i costi del servizio sanitario regionale e consente all’anziano, bisognoso di cure anche continue, di vivere la vecchiaia in famiglia.
- Riordino del sistema delle RSA, bisognoso di adeguamenti normativi e organizzativi come evidenziato dalla pandemia da coronovirus; con rafforzamento dei criteri di qualità e sicurezza per utenti e lavoratori, inserimento, nelle attività di monitoraggio e di controllo, della partecipazione di famiglie, associazioni di volontariato e parti sociali.
- Avviare la sperimentazione di case famiglia e condomini a misura di anziano.
- Cronicità: realizzazione di un sistema di presa in carico in rete tra medici di base e specialisti per l’integrazione tra sanità territoriale, servizi sociali e ospedali.
Si tratta di servizi essenziali, senza i quali gli anziani rischiano di non poter sostenere i costi di visite specialistiche e di terapie assistenziali prolungate nel tempo: la media delle pensioni INPS, infatti, per i sardi è al di sotto della soglia di povertà relativa.
Anche questi problemi saranno al centro del prossimo congresso dei pensionati Cisl della Sardegna ( in programma nei giorni 12 e 13 gennaio prossimi), che rilancerà la “marcia per la salute “ in tutti i territori dell’isola con manifestazione finale davanti al Consiglio regionale”.