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Sardegna. Farina (Fnp Cisl reg.le): “Inflazione e caroviveri aumentano il rischio di povertà tra gli anziani, e non solo”

Pubblicato il 3 Ago, 2022

“Toccherà ancora una volta ai pensionati sardi sentire i contraccolpi negativi dell’inflazione con pesanti ricadute sulla borsa della spesa ( il carrello sta per diventare un ricordo). L’importo mensile medio dell’assegno INPS per i lavoratori del settore privato è sotto 800€ ( quasi 200 € in meno rispetto alla media nazionale)”. Lo sottolinea Alberto Farina, segretario generale Fnp Cisl -Sardegna in una nota ricordando che l’isola “regione italiana con la più alta percentuale di soggetti che nel 2020, ha rinunciato alle prestazioni sanitarie, con una incidenza del 14.8%, in aumento rispetto al 2019 di 3 punti percentuali – rischia di essere uno dei territori dove gli over 65 dovranno stringere maggiormente la cinghia e forse  rassegnarsi a un solo pasto giornaliero.

A inizio dell’anno durante il nostro congresso – prosegue Farina – abbiamo  richiamato l’attenzione sulla realtà di 100 mila famiglie sarde in situazione di povertà. La Caritas registra puntualmente un numero crescente delle persone che si presentano alla sua mensa per un pasto caldo. Una povertà che coinvolge  anche i bambini: più di un minore su cinque (22,8%) in Sardegna vive in condizioni di povertà relativa,  percentuale superiore alla media nazionale..

Anche  il report dello scorso giugno della Banca d’Italia sulla Sardegna – ricorda il segretario – richiama l’attenzione sul rischio povertà soprattutto per le famiglie percettrici del Reddito o della Pensione di cittadinanza (RdC e PdC): a dicembre 2021 erano in Sardegna oltre 53.000, il 7,3 per cento dei nuclei residenti in regione (6,5 a dicembre di un anno prima).

«L’importo medio mensile ottenuto dai nuclei beneficiari del RdC in Sardegna – si legge nel report della Banca d’Italia –  è risultato pari a 539 euro, un dato di poco inferiore alla media nazionale. Il ricorso ancora sostenuto al RdC in regione suggerisce il permanere di un’ampia quota di famiglie sarde in povertà, nonostante la ripresa produttiva e occupazionale».

La Regione deve mettere in atto ogni iniziativa possibile  a tutela di questa fascia di popolazione debole e a forte disagio economico ed esistenziale” conclude.                                 

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