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Sardegna. Farina (Fnp regionale): “Il nuovo assessore Doria dia un segnale concreto di attenzione alle richieste dei cittadini”

Pubblicato il 12 Dic, 2022

“Il nuovo assessore Doria dia un segnale concreto di attenzione alle richieste dei cittadini: incontri, attraverso le OO.SS., le persone che vivono sulla propria pelle i disagi creati da un sistema sociosanitario in grave difficoltà».  Lo sottolinea Alberto Farina, Segretario generale della Fnp Sardegna in una nota che così prosegue:
“Il primo segnale atteso dall’assessore Carlo Doria è la capacità di ascoltare le richieste dei sindacati. Senza nulla togliere ai tecnici, sui problemi di non autosufficienza, welfare, carenze organizzative, territorializzazione dei servizi, i veri esperti sono soprattutto i pensionati che li vivono sulla propria pelle, a volte anche drammaticamente. Ritardi, rinvii e disagi vari spesso, per i più fragili, significano – infatti – vedere complicate salute e vita. Per questo la FNP sollecita un incontro con l’assessore Doria per ricercare con lui soluzioni ai seguenti problemi, sui quali da anni non sono mancate le proteste  dei sindacati, purtroppo rimaste senza risposte da parte della Regione: 1)Adeguata organizzazione dei servizi e programmazione socio-sanitaria nel territorio regionale e a livello locale. 2) Abbattimento accelerato delle liste d’attesa. 3) Togliere dall’emergenza reparti ospedalieri e pronto soccorso. 4) Creazione di strutture intermedie di cura e prevenzione. 5) Ricostruire in tutta l’isola la rete di medici di famiglia, guardie mediche, pediatri di libera scelta. 6) Potenziare il sistema pubblico di medicina preventiva e di educazione sanitaria a tutti i livelli. 7) Revisionare la rete delle RSA stressate dall’epidemia Covid. 8) Rinnovo dei contratti degli operatori a tempo determinato assunti con contratto Covid e in scadenza al 31 dicembre 2022. E’ il momento di togliere la sanità sarda dal ruolo di “ancella della politica partitica” e di fabbrica di posti di potere e sub potere per trasformarla, invece, in un motore per elevare la qualità della vita dei cittadini e in un punto di riferimento sociale e culturale della società sarda. Una sanità d’eccellenza, infatti, richiede assunzioni e una giusta politica del personale ( già dimenticati gli “eroi Covid”), stimola la ricerca scientifica ed eleva la qualità dei servizi ospedalieri, influisce positivamente sul sistema universitario, evita i “viaggi della speranza”, tranquillizza le famiglie, rilancia la medicina territoriale e domiciliare, potenzia il welfare regionale. Non tutti i problemi potranno essere risolti nei poco più di 14 mesi che mancano alle elezioni regionali del 2024. Ma sarebbe già tanto avviare a soluzione i più gravi”.

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