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Sardegna. Farina (FNP): “Sulla sanità  fiducia a tempo alla nuova Giunta. Senza interventi sul fisco, la ‘Sardegna regione povera d’Europa’”»

Pubblicato il 28 Giu, 2024

Alberto Farina (segretario generale FNP): « Sulla sanità  fiducia a tempo alla nuova Giunta. In assenza di segnali  concreti di riduzione dei disagi e dei disservizi pensionati pronti a scendere in piazza. Senza interventi sul fisco, la “Sardegna regione povera d’Europa”»

Sulla sanità i pensionati della Cisl Sardegna sono disposti a concedere alla Giunta soltanto una “fiducia a tempo”.  Quella necessaria  per  varare alcuni provvedimenti essenziali e significativi rivelatori della volontà e della capacità della Regione di risolvere i problemi più urgenti ( liste d’attesa, pronto soccorso, medici di base in tutti i comuni, funzionalità dei reparti ospedalieri). «Se questi segnali non dovessero arrivare e i tavoli concertativi dovessero essere un modo “politico” per tenere buoni  i sindacati, i pensionati scenderanno in piazza». Il segretario generale  regionale della FNP, Alberto Farina,  ha lanciato l’avviso di una  possibile imminente mobilitazione durante i lavori del Consiglio generale dei pensionati Cisl, riuniti a Bitti martedì 25 giugno. Una impegno solenne preso davanti  al vertice della Cisl sarda  ( il segretario generale Pier Luigi Ledda) e al segretario generale nazionale FNP, Emilio Didonè.

Farina ha annunciato altre due vertenze: povertà e fisco regionale, cioè  riduzione dell’addizionale regionale per alcune categorie di cittadini.

POVERTA’ – Spopolamento e invecchiamento della popolazione trasformeranno la Sardegna in una regione povera, in un territorio dove l’incidenza della povertà fin da oggi è  superiore di 8 punti al 14,8%  dato medio nazionale, più elevato rispetto al 9,2% del Nord, al 9,9% del Centro, e solo leggermente inferiore al 25,3% del Sud del paese. Inoltre l’inflazione postpandemia ha falcidiato il potere d’acquisto delle pensioni, soprattutto  quelle dei lavoratori dipendenti molto prossime in Sardegna alla soglia della povertà relativa.

Le prospettive future non sembrano migliori. « Abbiamo motivo di ritenere  – aggiunge Alberto Farina – che ancora una volta questo governo, dopo il 2023 il 2024, abbia intenzione di “far quadrare i conti” attraverso il taglio della perequazione delle nostre pensioni. Mentre si va facendo strada una nuova idea di prelievo forzoso: non più l’indice di “perequazione”, così come finora conosciuto e applicato, ma il cosiddetto “deflatore  del PIL (“depurare” la crescita del PIL dall’aumento dei prezzi, cioè dall’inflazione), che consentirebbe un ulteriore risparmio alle casse dello stato  a spese degli anziani».

FISCO

La forte pressione fiscale, che attualmente falcidia stipendi e pensioni( reggono l’85% del gettito fiscale), è l’altra causa di progressivo impoverimento delle famiglie italiane.

In ragione dell’alto numero di ultrasessantacinquenni, la Sardegna risulta complessivamente più penalizzata in termini di carico fiscale. « Per questo motivo riteniamo – dice il segretario generale Alberto Farina – che il governo della nostra Regione abbia una splendida occasione per dimostrare una reale volontà di venire incontro ai bisogni dei propri cittadini meno abbienti. Un modo  potrebbe essere – come sperimentato in altre regioni (Lazio e Liguria) – la riduzione della propria aliquota di addizionale regionale IRPEF, ovviamente non per tutti, ma almeno per quei redditi che non superano una certa soglia. Una proposta in tal senso verrà formalmente presentata alla presidente  Alessandra Todde».

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