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Sardegna. Forte preoccupazione dei sindacati per la situazione in cui versa il credito nella regione

Pubblicato il 4 Apr, 2022

Le banche, nonostante  gli utili consistenti, continuano a chiudere agenzie e a ridurre il personale . Questa è la realtà della Sardegna che preoccupa fortemente il sindacato di categoria. Anche questa mattina, in una riunione unitaria delle delegazioni delle organizzazioni sindacali sarde del settore, è stata esaminata la situazione in cui versa il credito in Sardegna. E’ un momento  particolarmente pesante – secondo i lavoratori bancari – a causa dell’ennesimo piano di riduzione del numero di agenzie da parte del Banco di Sardegna su ordine della controllante, il Gruppo Bper.

Il credito non è in crisi in quanto c’è un problema di utili, tutt’altro. «E’ sufficiente verificare – – si legge in  una nota diffusa unitariamente dalle sigle sindacali –  gli utili miliardari delle diverse aziende per comprendere immediatamente che non è quello il problema. Se negli ultimi 5 anni sono state chiuse circa 200 agenzie di diversi istituti di credito e se la metà è da ascrivere al solo Banco di Sardegna, è evidente che siamo di fronte ad una profonda crisi di rigetto della propria identità. Tutte le banche sventolano la bandiera della prossimità al territorio, eppure poi non mancano una sola occasione per chiudere le proprie agenzie e di ridurre il personale».

Tutte le delegazioni sindacali concordano che si tratta di una situazione assai grave in cui a fare le spese di tutto sono specialmente le piccole comunità, specialmente quelle a rischio spopolamento a causa dell’assenza di servizi al pubblico. In questo contesto gli sportelli bancari sono spesso l’ultimo baluardo. «Si ritiene  – aggiungono le segreterie regionali di categoria – che in presenza di volumi di utili così consistenti,  le aziende di credito dovrebbero rinunciare alle chiusure in Sardegna e anche alla costante riduzione del personale. Piuttosto, si dovrebbe investire risorse in sostegno delle nostre comunità, portando in Sardegna ulteriori lavorazioni che possono tranquillamente essere svolte nell’isola con l’aiuto della tecnologia».

Perdere posti nel settore credito equivale a dire ai giovani sardi che per trovarne di simili dovranno emigrare. E questo non è giusto né concepibile in un contesto di guadagni giganteschi. «Aiutare una regione in difficoltà dovrebbe essere un dovere per le aziende di credito che in molti anni tanto hanno avuto dal popolo sardo», aggiungono le segreterie regionali del credito.

Tutti i delegati sindacali dei bancari sono concordi nel il sostegno ai sindaci riuniti nell’ANCI per impedire le chiusure delle 20 agenzie del Banco di Sardegna «che sappiamo bene – si legge nella nota  delle segreterie regionali diffusa al termine della riunione unitaria – essere solo l’antipasto di quanto si va preparando a danno del nostro territorio e della nostra economia».

L’accordo unanime ha caratterizzato anche alcune proposte di iniziative di mobilitazione che saranno annunciate nei prossimi giorni e che si affiancheranno a quelle dell’ANCI.

Per i sindacati del settore credito è fondamentale che la Regione Sardegna attivi immediatamente un tavolo di confronto a cui invitare le principali aziende di credito presenti nell’isola, i sindaci dell’ANCI e le delegazioni sindacali. Analogamente è stato ritenuto importante e necessario che la classe politica regionale solleciti la Fondazione di Sardegna affinché si erga in difesa degli interessi della Sardegna all’interno del Gruppo Bper, impedendo le chiusure annunciate delle sedi del Banco di Sardegna.

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