1. CISL
  2. /
  3. Notizie
  4. /
  5. Dai Territori
  6. /
  7. Dai Territori > Sardegna
  8. /
  9. Sardegna. Le proposte della...

Sardegna. Le proposte della Cisl e della FNP regionali per affrontare concretamente le emergenze “Anziani” e “Giovani”

Pubblicato il 30 Giu, 2022

La Cisl regionale e la Federazione dei pensionati (FNP) invitano la Regione a una scommessa «Dare vita agli anni ed anni alla vita». Due gli strumenti proposti dal sindacato: una legge quadro sull’ invecchiamento attivo e su un patto intergenerazionale che utilizzi le risorse del PNRR, dei Fondi strutturali di coesione e dello stesso Bilancio regionale; l’istituzione dell’Assessorato alle politiche sociali e ai diritti di cittadinanza, che metta insieme funzioni oggi di competenza di diversi assessorati.

Il progetto della Cisl e FNP Sardegna  risponde alla riforma del sistema dei servizi sociali e sociosanitari per la non autosufficienza sollecitata  da Cisl e FNP nazionali. Una legge quadro regionale per affrontare due emergenze sociali che caratterizzano la società sarda:  condizione degli anziani e disoccupazione giovanile. Due emergenze che devono diventare, nelle intenzioni della Cisl Sarda, risorse per la crescita socio culturale e lo sviluppo dell’isola.

La CISL sarda, e la FNP, propongono alla Regione Sardegna un accordo che individui e sancisca i punti e gli obiettivi del patto tra generazioni, a partire da una legge quadro sull’invecchiamento attivo, e da norme, programmi e misure a favore delle giovani generazioni, a iniziare dal sostegno della formazione e dell’occupazione giovanile

Il sindacato di via Ancona  ha riunito le forze separate e agli estremi nella catena sociale e tenta la grande operazione di «Dare vita agli anni ed anni alla vita», come annuncia  il titolo  del  convegno di mercoledì 29 giugno che ha avviato la strategia  Cisl «per  lavorare sulle infrastrutture sociali –  dice Gavino Carta, segretario generale della Cisl sarda – in grado di tenere insieme e dignitosamente le persone.In una fase caratterizzata da grande paura del presente e ancora di più del futuro è urgente e indispensabile rafforzare il sistema di welfare e incentrarlo sul valore della persona e della comunità».

« Su questi temi –  dice Daniela Fumarola, reggente FNP nazionale e segretaria organizzativa confederale –  siamo impegnati da diversi anni e con  le iniziative perseguite in tutto questo tempo è stato possibile creare una convergenza con altre realtà sociali per riportare al centro dell’agenda politica l’importante tema dell’autosufficienza che interessa 3.8 milioni di anziani e le loro famiglie. L’azione di pressione e proposta del sindacato ha consentito l’inserimento tra gli obiettivi del Pnrr di questa attesa riforma».

Un quarto della popolazione è over 65 (402 mila abitanti) soltanto  il 20% ( quasi 336.000 abitanti) tra 12 e 34 anni. Il 45% dei Sardi, dunque, si trova in condizioni disagiate che incidono negativamente in una realtà come la Sardegna, ove la crisi economica e sociale, le implicazioni negative della insularità, gli effetti della pandemia e della guerra presente, stanno creando ulteriori e diffuse diseguaglianze, minando alla base un’antica identità comunitaria, impoverendo intere categorie sociali, pesando negativamente sull’intera comunità e in particolare sugli anziani e le giovani generazioni.

«Solamente  chi  non conosce il mondo sindacale  può pensare  – dice Alberto Farina, segretario generale FNP  – che i pensionati tengano fuori dalla porta i problemi  dei giovani.  Il lavoro dei giovani è la più grande garanzia della continuità e  stabilità del sistema pensionistico. L’assegno INPS mensile dei nonni, inoltre,  sempre più coinvolge i figli e nipoti. Un proficuo scambio generazionale può essere perfino un argine allo spopolamento che da anni affligge la nostra Regione e in particolare i centri più interni e isolati. Quindi da parte nostra una pressante richiesta alla Regione Sardegna affinchè si faccia parte attiva, in termini organizzativi e di risorse,  di un protagonismo da prima linea degli under 35. Siamo però certi che una parte di gran rilievo potrebbero recitarla anche i Comuni».

La Cisl delinea anche un metodo di lavoro per costruire un progetto di  rilancio del welfare  e di potenziamento del pianeta giovani per l’occupazione. Si tratta di partire dalle criticità più evidenti e laceranti della società isolana, e da quanti soffrono maggiormente il peso della crisi, del disagio sociale, della solitudine e della emarginazione, dell’assenza di servizi alla persona e socio-sanitari.

Alcuni indicatori importanti cui fare riferimento sono: il declino demografico di intere comunità e territori, a causa di una bassa natalità che incide nel rapporto numerico tra giovani e anziani, lo spopolamento delle aree più interne, sopratutto nei comuni minori, causa l’assenza di lavoro e di servizi primari, a cominciare da quelli socio-sanitari ed educativi, le migrazioni culturali, verso altre aree del paese e del Continente EU (spesso di giovani laureati in possesso competenze importanti). Incide drammaticamente in questo fenomeno l’alto tasso di disoccupazione giovanile (oltre il 40%), insieme ai fenomeni dell’abbandono e della dispersione scolastica (la percentuale nell’Isola  è del 18%, e in alcune aree interne raggiunge livelli ancora più alti), l’assenza o la inadeguatezza di servizi sociali, sportivi e culturali nella gran parte delle comunità. La povertà e l’indigenza causate dalle basse retribuzioni (busta paga media giornaliera , imponibile IRPEF in euro, in Sardegna 76,50, in Italia 90,10) e da una profonda crisi economica ed occupazionale che porta a un utilizzo consistente di tutte le varietà degli ammortizzatori sociali, da pensioni con importi molto ridotti.

«Le proposte sindacali per potenziare e qualificare il sistema  – ha detto Daniela Fumarola – sono chiare: il riconoscimento della condizione della non autosufficienza;  l’individuazione dei Livelli Essenziali delle prestazioni; la prioritaria assistenza alla persona nel proprio contesto di vita, investendo decisamente nell’assistenza sociosanitaria domiciliare e semiresidenziale; la sperimentazione e la promozione di forme di residenzialità innovative; lo sviluppo di un progetto a sostegno della riqualificazione e riorganizzazione in tal senso delle attuali strutture, la riqualificazione del lavoro di cura domiciliare  e il riconoscimento dei caregiver».

Alla manifestazione sono intervenuti , tra gli altri, Mario Nieddu Assessore della Sanità della Regione Sardegna, Pietro Morittu Sindaco di Carbonia,  Ugo Bressanello Presidente della Fondazione Domus de Luna e Veronica Muru di Anteas Sardegna,

Condividi