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Sardegna. Perdisci (Cisl Oristano) “Necessario mettere in campo strategie per rilanciare il territorio”

Pubblicato il 25 Lug, 2022

Il Sole 24 ore, nella edizione di Lunedi scorso, analizzando le previsioni demografiche sperimentali dell’Istat, ha evidenziato come, nella provincia di Oristano, sia previsto, entro il 2030, un calo del 13 % della popolazione in età lavorativa, tra i 30 ed i 64 anni.

Si tratta del dato peggiore dopo le province di Enna, Sud Sardegna e Potenza.

Sempre in base ai dati Istat, si stima che da qui al 2030 la popolazione residente di questa provincia diminuirà di circa 10 mila unità portandosi dagli attuali 150.812 a poco più di 141 mila residenti, con l’età media della popolazione che passerà dagli attuali 49,1 ai 52 anni ed una diminuzione della popolazione 0-14 anni dal 9,5% al 8,1%

Sono dati inquietanti che ci devono far riflettere.

Come abbiamo ripetuto più volte la provincia Oristano si trova all’interno di un pericoloso declino economico e sociale, priva di una benché minima strategia economica e politica.

Per cercare di uscire da questa situazione è assolutamente necessario riprendere in mano il cammino di questa Provincia, altrimenti non dovremmo fare altro che rassegnarci al fallimento di una intera generazione.

Come Cisl lo abbiamo evidenziato nel nostro ultimo Congresso.

E’ più che mai urgente fermarsi un attimo a ragionare, e con questo intendiamo tutte le forze politiche, sociali ed economiche della provincia, per capire concretamente che tipo di strategie vogliamo mettere in campo, e, soprattutto, come fare affinché queste risultino vincenti, in quanto vi è l’assoluta necessità, di attivare un piano di rilancio.

Per farlo, vi è la necessità di coesione, una sorta di Patto tra oristanesi così da avviare una vera e propria vertenza di rilancio economico-sociale.

E’ ovvio però che questi dati evidenziano anche come sia più che mai necessario, da parte della Regione, rilanciare il tema delle aree interne, come dimensione economica e sociale in difficolta, al fine di porre fine agli squilibri territoriali ed alle persistenti diseconomie presenti nell’isola.

Per raggiungere questi obiettivi occorre però un chiaro obiettivo di governo, che preveda un attivo coinvolgimento delle rappresentanze economiche e sociali dell’isola.

Solo in questo modo potremmo sperare di garantire un futuro a quest’Isola ed a questo territorio.

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