“La “fuga” dell’INPS dall’isola, infatti, sta assumendo le caratteristiche di quelle altrettanto clamorose delle Poste, della Scuola, delle Banche, perfino delle forze dell’ Ordine, che si sono tradotte nel graduale abbandono della Sardegna da parte dello Stato”. Così in una nota congiunta i segretari generali regionali di Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp Uil, Grecu, Farina e Mereu per i quali “solo un deciso e tempestivo intervento della Giunta sul Governo può modificare la visione tecnocratica di complessi problemi sociali, sanitari, assistenziali e lavorativi dei vertici INPS ancorati a valutazioni matematiche e tassi di ipercopetura devastanti per l’isola, per lavoratori e pensionati.
La vertenza INPS –Sardegna, che non riguarda interessi di parte o di gruppi, ma la generalità dei cittadini e anche la qualità della presenza dello Stato in Sardegna, richiede una particolare attenzione, possibilmente unitaria, di senatori e deputati eletti nell’isola. Con un ruolo necessariamente più attivo dei parlamentari che nella Camera dei Deputati e nel Senato della Repubblica occupano incarichi di grande responsabilità.
Come fatto in un passato anche recente, i sindacati dei pensionati – categoria più esposta agli effetti della “fuga Inps” – in assenza di segnali concreti di ripensamento da parte dell’Istituto di Previdenza e di iniziativa da parte della Giunta regionale e dei parlamentari, sono pronti alla mobilitazione” concludono i tre segretari.