Mimmo Contu (63 anni) è stato rieletto segretario generale della FNP Sardegna al termine del XII Congresso della Federazione pensionati, che per due giorni (13 e 13 marzo) ha impegnato quasi 100 delegati, eletti nel corso di 86 convegni RSL e di 8 assemblee territoriali celebrati in tutta l’isola. Confermata anche la segreteria regionale di categoria con Vannalisa Manca e Giuseppe Lai.
E’ stato il congresso dell’impegno concreto, dei “Fatti non parole” (giochino linguistico consentito dall’acronimo FNP), che ha caratterizzato il cammino dei pensionati sardi e deve continuare a essere stile politico-comportamentale di un’organizzazione sindacale: «L’impegno di una federazione che – ha detto il segretario generale nazionale Emilio Didonè nell’intervento che ha concluso l’appuntamentocongressuale – vuol camminare a fianco di tutte le età, soprattutto nella difesa dei diritti e della qualità della vita». Marcia a dimensione variabile, ma sempre intensa, secondo gli ambienti e le situazioni e il numero dei deboli bisognosi di sostegno e di “voce” di rappresentanza. « In attesa di intelligenza artificiale e telemedicina in Italia 15 milioni di persone, soltanto perché scelgono di continuare a vivere nei piccoli borghi di montagna e nelle zone interne del nostro paese dove sono nate, stanno perdendo i loro diritti, che invece devono essere uguali a quelli dei residenti nelle aree urbane. Dobbiamo vigilare – ha detto il numero uno della FNP nazionale – sui livelli dei servizi e stare sul pezzo, non siamo cittadini di serie B».
Quasi generale il disagio, a volte molto forte , generato dal malessere del pianeta sanità. « Il sistema sanitario – ha detto Didonè, presente ai lavori con il segretario organizzativo Roberto Pezzani – va considerato nella sua globalità. Se non ci rendiamo conto che mancano 20 mila medici e 80 mila infermieri e non si provvede di conseguenza, il problema non sarà mai risolto. Lo ripetiamo da tempo: non possiamo rinunciare al nostro Ssn pubblico e universale, che tutto il mondo ci invidia. Mentre ci si continua ad accapigliare, si perde di vista il necessario riordino della sanità pubblica, indispensabile per dare efficienza al sistema e per utilizzare bene i soldi. E soprattutto si continua a rinviare, senza rispondere, ad aspettative e diritti dei cittadini di tutte le regioni del Paese». «La sanità non può essere considerata solo un costo: è invece un investimento importante per il futuro del Paese, in ricerca e posti di lavoro qualificato, in salute e benessere delle persone. Non è solo una questione di quante risorse ci mettiamo – ha continuato Didonè – ma di benefici, di benessere, di felicità e di progetto Paese».
Il segretario generale nazionale FNP ha indicato stile e obiettivi dell’azione sindacale: « Vincere il pericolo dell’apatia, essere protagonisti nella vita del quartiere, costruire solidarietà e partecipazione dal basso; pronti all’ascolto delle storie delle persone che si rivolgono alle nostre sedi, sviluppare il senso di appartenenza alla Cisl, non dimenticare che le Rsl sono il front office di un grande sindacato ». Sempre nel segno della sostenibilità, « che non è un concetto astratto, ma da vivere nel segno della reciprocità: non possiamo chiedere solo ai giovani di risolvere problemi che non hanno creato», ha aggiunto Didonè.
Il tema-pensioni è stato più volte richiamato negli interventi dei delegati e richiamato nelle repliche del segretario generale Mimmo Contu. Argomento obbligato in una terra come quella sarda dove gli importi medi degli assegni mensili INPS sono di quasi 200 euro inferiori a quelli delle regioni del Nord Italia . «L’obiettivo principale è cercare di recuperare il potere d’acquisto delle pensioni rispetto all’inflazione – ha sottolineato Contu -. Siamo fortemente impegnati, anche a livello confederale, per aprire sulla questa partita un dialogo forte e incisivo con il Governo nazionale».