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Sicilia. Cisl: “Disabili. Quasi uno su due fuori dal mercato del lavoro”

Pubblicato il 27 Feb, 2023


A segnalarlo la Cisl Sicilia durante un meeting che ha messo in luce
che le persone con disabilità hanno probabilità di non lavorare
due-tre volte più alta di chiunque altro. I dati dell’occupazione
potenziale. Le testimonianze di chi ce l’ha fatta. Il caso aziendale.
E le proposte del sindacato, con Cappuccio e Laplaca: “dai piani
mirati alle reti sperimentali di imprese ai tirocini all’elenco dei
disability manager”. L’assessora Albano: la cabina regionale di
regia sul Pnrr vigilerà anche sulla spesa per disabili e mondo del
lavoro

Bionda, sorriso solare, elegante nel movimento come può esserlo una
danzatrice di professione. E un po’ sognante nello sguardo. Ma
compiaciuto. Per l’orgoglio di esserci riuscita; di aver infranto il
muro invisibile che troppo spesso impedisce ai disabili di entrare
nel mercato del lavoro. “Perché le persone con disabilità – ha
reso noto la Cisl stamani nel corso di un meeting che ha messo a
confronto associazioni e istituzioni – hanno probabilità di non
trovare occupazione due-tre volte più alta e per più tempo di
chiunque altro”. E anche allargando lo sguardo al panorama Ue, una
recente indagine dell’Organizzazione per la cooperazione e lo
sviluppo ha messo in luce, sottolinea il sindacato, che “in tutta
Europa quasi il 40 per cento delle persone con disabilità tra i 20 e
i 64 anni, è escluso dal mondo del lavoro”. Questo, nonostante le
disposizioni della legge 68 del 1999 impongano l’assunzione
obbligatoria di disabili in Italia, sia nel pubblico che nelle
aziende private.
Un orizzonte a portata di mano. “Se queste norme fossero davvero
rispettate – le parole di Rosanna Laplaca della segreteria
regionale Cisl, che ha aperto l’incontro svoltosi sia in presenza che
con collegamenti on line – già ora avremmo altri mille e 400
disabili occupati”. Tanti, sulla base della scopertura nelle piante
organiche pubbliche e private, rilevata dagli uffici regionali. Per
la precisione, 800 dovrebbero trovare lavoro nelle pubbliche
amministrazioni, 579 nelle aziende private. Invece, sono molti di
più i giovani, anche disabili, Neet: fuori cioè dal circuito
sociale e dell’economia. “Uno su tre è rassegnato a non cercare
più un lavoro né a continuare gli studi o un’attività di
formazione”.
Il caso Caronte & Tourist. Non tutto il mondo siciliano dell’imprese
si disinteressa tuttavia al tema della disabilità. Al contrario, una
parte del sistema produttivo dell’Isola mostra sensibilità e
attenzione. Così la messinese Caronte & Tourist che, ha raccontato
dal palco la Diversity & disability manager Piera Calderone, dà
lavoro, attualmente, a due persone con disabilità: “Sono due
giovani che abbiamo accolto in azienda – ha spiegato – da quando,
all’inizio del 2021, abbiamo messo a punto un modello innovativo
per il rispetto delle diversità istituendo le funzioni del Diversity
& disability management. Uno dei ragazzi, già assunto a tempo
indeterminato, si occupa di logistica; l’altro di amministrazione e
attualmente sta svolgendo un tirocinio”.
Il piano per il lavoro e l’elenco dei disability manager. “Quello
che serve – le parole di Sebastiano Cappuccio, segretario generale
regionale del sindacato – è un piano di politiche del lavoro che
dia spazio a una programmazione triennale di interventi mirati”.
“Lo chiediamo al governo Schifani come condizione necessaria
all’inclusione lavorativa delle persone con disabilità assieme a una
serie di misure collegate: su incentivi alle imprese, tirocini
finalizzati, attività di formazione e accompagnamento. Ancora, per
l’istituzione dell’elenco regionale dei disability manager; per il
monitoraggio organizzato degli interventi. E per una governance
integrata delle risorse disponibili: nazionali, di sviluppo e
coesione, del programma Gol e del Pnrr”.
Le reti sperimentali di imprese. “Si potrebbe pure pensare – ha
argomentato Laplaca – almeno in via sperimentale e per aiutare le
aziende nel percorso di inclusione, all’organizzazione di reti di
imprese promosse assieme tra istituzioni e parti sociali”: per
realizzare modelli di inserimento efficace delle persone con
disabilità; per l’utilizzo condiviso di professionalità come il
disability manager. E per organizzare in tandem l’accesso alle
risorse e agli incentivi disponibili. “Iniziative in ogni caso da
sostenere con la contrattazione di secondo livello, aziendale o
territoriale”. Insomma, ha puntualizzato la segretaria regionale,
“pensiamo a reti di imprese che, nell’ambito dei programmi e in
forza delle risorse messe a disposizione dall’Inail, diano un
contributo affinché la vita di chi ha una qualche forma di
disabilità, sia meno difficile. E non si trasformi in
emarginazione”.
L’altro invisibile soffitto di cristallo. Insomma per la Cisl va
rotto, attraverso il lavoro congiunto di istituzioni e parti sociali,
l’altro invisibile soffitto di cristallo: quello che si intreccia con
la disabilità. Ciò che grazie alla caparbietà è riuscito a Carmen
Diodato, oggi l’unica ballerina classica sorda in Italia a lavorare
per un teatro lirico: il Massimo di Palermo. E che ha infranto pure,
con la stessa voglia di andare avanti, Calogero Zarcone, di
Agrigento, che come lei ha portato la sua testimonianza al meeting
Cisl. Per l’esplosione di un ordigno bellico nelle campagne di
Favara, Zarcone ad appena nove anni perde la vista. Ma non si perde
d’animo. Frequenta gli istituti per ciechi prima, poi sceglie le
scuole statali. Infine si laurea in Filosofia a Bologna e imbocca la
strada dell’insegnamento. Professore per trent’anni, è approdato da
poco alla pensione. E ora, da pensionato, si occupa di integrazione
scolastica dei ragazzi non vedenti.
Gli interventi. Silvia Stefanovichj (Cisl nazionale), si è
soffermata sul cosiddetto “Accomodamento ragionevole” previsto
dalle leggi dello Stato, la cui finalità è l’integrazione nel
mondo del lavoro delle persone con disabilità. “Si tratta – ha
detto – di uno strumento che richiede di ripensare in direzione
dell’accessibilità anche l’ambiente e l’organizzazione del
lavoro”. Nuccia Albano, assessora regionale del Lavoro, ha reso
noto che “la cabina di regia a cui pensa la Regione sulla spesa dei
fondi del Pnrr, 15 saggi che vigileranno da Palazzo d’Orleans,
controllerà che le tante risorse Ue del piano siano destinate anche
ad aiutare l’ingresso dei disabili nel mercato del lavoro”. Per
l’Inail sono intervenuti il direttore regionale Giovanni Asaro:
“grazie all’intervento dell’Istituto qualsiasi tipo di
disabilità può essere superato”; e l’assistente sociale
Concetta Lombardo, che ha informato che “per l’abbattimento delle
barriere architettoniche l’Inail può rimborsare al datore di
lavoro fino a 135 mila euro”. Alessia Bivona, giornalista e
direttrice di Confindustria Sicilia, ha comunicato che “più che di
disabilità mi piace parlare di specialità”. Ha sottolineato che
“l’efficace integrazione di tutti i lavoratori all’interno
delle imprese è condizione di efficienza e competitività
aziendale”. E ha esortato all’organizzazione di network tra
imprese e attori sociali. Salvatore Ferranti del vertice di Confapi
Sicilia, si è soffermato sul tema della “diversità”
collegandone “la ricchezza” alle “aziende intese come
laboratori sociali”: cuore cioè di processi virtuosi di inclusione
e assieme di creazione di business. Insomma, diversità come fonte di
valore per l’economia e la società. Roberto Speziale, leader
nazionale Anffas, ha richiamato la Convenzione Onu sui diritti delle
persone con disabilità del dicembre 2006 ratificata nel 2009 dal
Parlamento italiano. “Riconosce tra l’altro – ha affermato – il
diritto al lavoro dei disabili come fondamentale e inviolabile
diritto umano”.

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