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“Educare al rispetto e alla libertà è prevenzione contro la violenza di genere”: a Firenze in via Cavour il presidio Cgil, Cisl, Uil. Consegnata una lettera in Prefettura

Cgil Firenze, Cisl Firenze-Prato e Uil Toscana oggi hanno effettuato un presidio a Firenze davanti alla Prefettura per ribadire che “educare al rispetto e alla libertà è prevenzione contro la violenza di genere”. Durante l’iniziativa, una delegazione di sindacaliste è stata ricevuta in Prefettura dove ha consegnato una lettera in cui si esprime “profonda preoccupazione per il perdurare della drammatica situazione legata ai femminicidi e alla violenza di genere in Italia. Al 30 settembre 2025 i casi registrati di femminicidio sono stati 88; nel 2024 se ne erano contati 113, di cui l’82% con vittime italiane. Dal 2020 a oggi oltre 600 donne sono state uccise, spesso da partner o ex partner, in contesti familiari o affettivi. Numeri che descrivono un fenomeno strutturale, inaccettabile in una società civile ed evoluta. Dietro ogni numero ci sono vite spezzate, donne intrappolate in un sistema di violenza fisica e psicologica che le isola e le priva di libertà – dichiarano i tre sindacati -. È necessario agire in modo deciso e coordinato sulla prevenzione culturale, economica e istituzionale: combattere gli stereotipi, garantire il lavoro, proteggere le vittime e sostenere i centri antiviolenza”. Nella lettera consegnata in Prefettura i tre sindacati toccano anche il tema del consenso informato nelle scuole. Cgil Firenze, Cisl Firenze-Prato e Uil Toscana esprimono infatti la propria contrarietà all’emendamento della maggioranza di Governo al disegno di legge “Disposizioni in materia di consenso informato in ambito scolastico” del Ministro Valditara, approvato dalla Commissione Cultura della Camera, che vincola il coinvolgimento di esperti esterni nei percorsi di educazione affettiva e sessuale nelle scuole medie e superiori al consenso preventivo dei genitori. “Tale norma rischia di ridurre la scuola a un luogo sotto controllo ideologico, negando la sua funzione educativa e emancipativa. Scuola e famiglie devono cooperare, non diffidare l’una dell’altra. Anche l’attuale impossibilità per le scuole dell’infanzia e primaria di utilizzare esperti esterni e associazioni per le attività didattiche sulla materia ostacola un giusto percorso educativo su tali ambiti. Limitare la libertà di insegnamento sancita dalla Costituzione significa impedire il contrasto a stereotipi e disuguaglianze”. Aggiungono i tre sindacati: “La scuola resti un luogo libero di confronto e di crescita, in cui sia possibile promuovere percorsi di educazione affettiva e sessuale capaci di prevenire comportamenti di dipendenza, coercizione e violenza. L’educazione alla sessualità è una pratica di libertà: se nasce consapevolezza, la violenza è riconosciuta e denunciata. Togliere questi strumenti alle nuove generazioni significa condannarle all’ignoranza e alla paura”. Infine, nella lettera, Cgil Firenze, Cisl Firenze-Prato e Uil Toscana chiedono inoltre di sostenere la proposta di legge avanzata dal Tavolo Politiche di Genere del Chianti, in collaborazione con la Regione Toscana. La proposta punta a rafforzare la normativa contro la pubblicità sessista, superando i codici di autodisciplina e introducendo vincoli e sanzioni per chi perpetua rappresentazioni degradanti o stereotipate delle donne, incentivando invece una comunicazione rispettosa e educativa. “Contrastare la violenza di genere significa anche cambiare la cultura che la alimenta – concludono i tre sindacati -. È questo il terreno su cui si costruisce una società più libera, consapevole e giusta per tutte e tutti”.   Ufficio stampa Cgil, Tommaso Galgani (347-8661659) Cisl, Alberto Campaioli (335-6835529) Uil, Riccardo Imperiosi (366-1978464)