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Toscana. Assemblea dei delegati Fim, Fiom Uilm del Centro Italia. L’intervento di Ferdinando Uliano: “Il contratto è un elemento di giustizia sociale, per questo ci mobilitiamo”

Il Segretario generale della FIM CISL Ferdinando Uliano intervenendo in chiusura all’Assemblea dei delegati FIM FIOM UILM a Firenze agli oltre 700 delegati arrivati da tutte le regioni del Centro Italia.  Ha aperto l’intervento ringraziando le istituzioni che in occasione dell’Assemblea hanno illuminato i comuni della Toscana per sostenere la lotta dei metalmeccanici per il contratto.  Inaccettabile – ha sottolineato il leader FIM – l’atteggiamento che sta avendo Federmeccanica il contratto non è un di cui tra “noi” e “loro” è un elemento di giustizia sociale. Senza sindacato e senza contrattazione nelle fabbriche c’è discriminazione a partire dalla differenza salariale di genere che supera oltre il 40% di differenza salariale tra uomini e donne dove non c’è contrattazione.  Sul salario vorrebbero farci pagare, riferendosi a Federmeccanica,  – sottolinea Uliano – il fatto che nell’ultimo contratto, grazie alla clausola di salvaguardia abbiamo tutelato il potere d’acquisto dei lavoratori. Ecco perché oggi – non vogliono darci nemmeno una cifra rifiutando il meccanismo del precedente contratto che prevedeva la determinazione del salario attraverso l’Ipca e la parte aggiuntiva prevista dal patto per la fabbrica. La sostenibilità sociale – che tanto vanta Federmeccanica si fa rispondendo alla nostra piattaforma, che il 98% dei metalmeccanici ha votato. Federmeccanica ha messo invece in campo un’azione di delegittimazione del sindacato con la loro “contro-piattaforma” che non dà risposte di merito alle parti normative, ai diritti  e al salario.  Se hanno intenzione di far tornare indietro di anni le relazioni sindacali si sbagliano e non glielo consentiremo. Noi siamo determinati per far ripartire il tavolo con Federmeccanica, svuoteremo le fabbriche e riempiremo le piazza. La nostra piattaforma – ha sottolineato il Segretario generale FIM Uliano – contiene una visione del lavoro, dove sosteniamo che ci deve essere un’azione di responsabilità sociale non solo dentro i convegni – ha tuonato il leader FIM – a partire dalle differenze salariali di genere, una maggiore partecipazione dei lavoratori sui temi della sicurezza e una risposta alle giovani generazioni a partire dal contrasto del precariato. Non esiste – ha precisato Uliano – che specie nelle grandi aziende gli appalti privati vengono usati per uscire fuori dalle garanzie del contratto. La gestione dei tempi  e riduzione del lavoro – dice – devono essere al centro della discussione del nuovo contratto lo impone il cambiamento in atto nel lavoro. C’è poi ha detto Uliano un problema di discriminazione salariale di genere dove non c’è il sindacato. Oltre il 70% delle aziende non fanno contrattazione di secondo livello – e in molte di queste le differenze salariali tra uomini e donne arrivano al 40% .  Uliano ha poi ricordato la mobilitazione del sindacato in Europa  a Bruxelles con tutti i sindacati metalmeccanici europei per rivendicare una politica industriale all’Europa per mettere in sicurezza l’industria metalmeccanica del continente – mettere 800 mld sull’industria militare ha detto Uliano – è praticamente nulla negli altri settori e’ una follia.  Dobbiamo mettere in sicurezza l’intera industria e non solo quella della difesa se vogliamo continuare a mantenere la nostra sovranità industriale e benessere e la tenuta sociale e democratica”.

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