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Toscana. Chiusura stabilimento di Prato Gegè-Italpizza. Flai Cgil e Fai Cisl: “Inammissibile. Non può finire così”

Pubblicato il 8 Feb, 2023


Flai Cgil e Fai Cisl non ci stanno, dopo l’esito negativo dell’incontro in Regione con Gegè-Italpizza che ha confermato la chiusura dello stabilimento pratese di Casale. «E’ inammissibile e inaccettabile – dicono all’unisono Silvia Ghilardi (Flai Cgil Pistoia-Prato) e Andrea Piccini (Fai Cisl Firenze-Prato) – la chiusura fissata per il 12 febbraio. Tante promesse, tanti discorsi, con Italpizza che inizialmente, con il suo presidente, forniva pubblicamente sulla stampa locale rassicurazioni, tante, su continuità produttiva e investimenti. Ma la storia non sta andando così per i 65 dipendenti che operano a Prato». All’origine della situazione c’è il fallimento della Nuova Food Italia, subentrata a sua volta alla Compagnia Italia Alimentare. Un intreccio di situazioni problematiche, che sembrava risolto con l’ingresso del gruppo Italpizza.«Così non è stato – proseguono i sindacalisti di Flai Cgil e Fai Cisl – . Ogni tentativo di proseguire con l’affitto non è andato a buon fine, anche per volontà di Italpizza. Dal momento che ci sono società interessate al sito produttivo di Prato, Italpizza, a questo punto, non può voltare le spalle ai lavoratori e lavarsene le mani, deve invece contribuire per facilitate il percorso di una possibile reindustrializzazione del sito produttivo, considerato che le istituzioni si sono già attivate con il curatore per trovare soluzioni che garantiscano la continuità produttiva».Chiudono Ghilardi e Piccini: «Non è una possibilità concreta l’ipotesi di occupare i lavoratori in altre sedi del gruppo Italpizza. Non si possono lasciare lavoratrici e lavoratori in una situazione così drammatica, senza dare a loro alcuna speranza. Il gruppo Italpizza va chiamato alle proprie responsabilità e ci muoveremo con forza perché questo avvenga, a costo di andare davanti alla sede di Italpizza di Modena».

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