Lettera aperta della segretaria generale Cisl Toscana, Silvia Russo: il ritardo nella scelta dei candidati per le elezioni regionali sottrae alla società civile uno spazio di confronto e di proposta: si rischia che una campagna elettorale di poche settimane si riduca a una rissa senza idee.
La campagna elettorale è da sempre un momento fondamentale del processo democratico. Certo, ci sono manifesti attaccati sui muri e ‘santini’ distribuiti tra amici e conoscenti, cene elettorali e polemiche strumentali ‘acchiappavoti’, ma si tratta anche e soprattutto di un momento dedicato al confronto vero delle idee e dei programmi. Uno spazio in cui chi si candida a governare un comune o, come in questo caso, una regione non solo presenta le sue idee e il suo programma, ma ancora prima ascolta le esigenze, le richieste e le proposte che arrivano dalla società civile e dalle sue multiple e varie espressioni organizzate: da noi sindacati alle associazioni datoriali, dalle società sportive ai circoli di quartiere, dalle comunità religiose alle associazioni culturali.In una democrazia sana, tutti hanno il diritto/dovere di partecipare al processo democratico che porterà a scegliere chi ci governa. E’ la bellezza della libertà nutrita di partecipazione.In Toscana oggi questo spazio viene scippato. Mancano tre mesi al voto, con in mezzo agosto, e ancora le principali forze e coalizioni politiche non hanno scelto il proprio candidato. Sono ancora intente a fare i conti tra le varie anime dei partiti o dei movimenti. C’è chi ha scelto un candidato, ma ancora non l’ha ufficializzato e chi il candidato ce l’avrebbe già prontissimo, scalpitante e, ‘sondaggi alla mano’, molto apprezzato, ma continua a rimuginare.E il tempo passa. I cittadini però hanno necessità di conoscere prima di scegliere. E se la campagna elettorale si ridurrà a poche settimane ci sarà spazio solo per la zuffa da pollaio, per la contrapposizione dura e pura, la ‘resistenza ai neofascismi’ contrapposta al ‘liberiamoci dai comunisti’. Zero confronto, solo scontro.Noi invece vorremmo avere il tempo di proporre e ascoltare prospettive per la nostra Toscana. Una terra dove la manifattura sta arretrando (basta leggere l’ultimo rapporto Irpet), la moda non riemerge dalla crisi, le infrastrutture viarie collassano, tra lavori iniziati e non finiti e altri attesi da decenni, la sanità che costa e non riesce a riorganizzarsi, i rifiuti che invece di essere una risorsa aumentano in quantità e costo, senza che si siano trovate soluzioni definitive.Insomma, signori, è l’ora delle scelte: fatele velocemente, perché noi – e la società toscana come noi – di cose da dire ne abbiamo in quantità. Aspettiamo solo che ci indichiate a chi dobbiamo rivolgerci.