CISL
CISL

  1. CISL
  2. /
  3. Notizie
  4. /
  5. Dai Territori
  6. /
  7. Dai Territori > Toscana
  8. /
  9. Toscana. Cisl: “Sanità territoriale,...

Toscana. Cisl: “Sanità territoriale, una priorità non più rinviabile. E’ la grande sfida, oggi realizzabile grazie al PNRR. Ma bisogna avviare subito il confronto con tutte le comunità.”

Pubblicato il 24 Ott, 2022


Passare da una sanità prevalentemente concentrata sugli ospedali a una sanità efficace anche sul territorio, fatta assieme ai medici di medicina generale, con un servizio capillare nelle comunità, migliore accessibilità e capacità di presa in carico dei bisogni.
E’ l’obiettivo che la Cisl Firenze-Prato indica, da un convegno svoltosi oggi a Prato, in vista dei grandi investimenti in arrivo e della riorganizzazione prevista dal DM 77. “E’ una sfida impegnativa ma necessaria, come ha certificato la pandemia, e ora è realizzabile grazie alle risorse del PNRR” ha detto il segretario generale Cisl Firenze-Prato, Fabio Franchi.
Dal PNRR arriveranno infatti oltre 80 milioni di euro per realizzare nell’area di Firenze e Prato (che comprende un terzo della
popolazione toscana) 22 Case di comunità, 10 Ospedali di comunità e altrettante Centrali operative di coordinamento oltre ad un
rafforzamento dell’assistenza domiciliare.
L’inizio del 2026 però, termine entro il quale le opere finanziate dal PNRR dovranno essere completate, è più vicino di quanto sembri:
per questo occorre iniziare da subito un confronto tra le istituzioni e le comunità stesse, come ha cercato di fare la Cisl organizzando
il convegno di stamani, a cui hanno partecipato tra gli altri l’assessora del comune di Prato Benedetta Squittieri, il direttore
amministrativo della Asl Toscana centro Lorenzo Pescini e la direttrice della Società della salute di Prato Lorena Paganelli.
Il sindacato ha indicato quelle che ritiene le priorità del percorso: realizzazione delle strutture finanziate dal PNRR nei tempi
previsti; impegno puntuale a garantire i servizi con personale e strumentazione tecnologica adeguata, come indicato dalla normativa
nazionale; trasparenza e costante confronto con le parti sociali a partire dalla garanzia anche sulla gestione futura dei servizi, e non
solo sulle risorse stanziate per le mura delle strutture. “Perché – ha spiegato Franchi – sulla continuità e il mantenimento di queste nuove strutture, che riguarda le risorse per il personale, l’effettiva assunzione di nuovi medici, infermieri e personale
qualificato, il percorso è tutto da costruire.”
Un altro grande problema evidenziato nell’incontro è quello della carenza dei medici di medicina generale: nell’area Firenze-Prato
già oggi sono diminuiti del 13% in soli 20 mesi: dai 1195 del 2021 ai 1037 dell’ultimo monitoraggio (-158 unità). E questa è la
tendenza anche per i prossimi anni, a cui occorre trovare con urgenza risposte efficaci.
C’è poi il grande tema della non autosufficienza e della presa in carico delle cronicità legate all’invecchiamento della
popolazione: nell’area metropolitana Firenze Prato il 25,5% delle persone hanno più di 65 anni. Se il nuovo decreto sulla sanità
territoriale prevede l’attuazione di una assistenza domiciliare mediamente pari al 10% della popolazione over 65, su Prato la presa
in carico progressiva dovrà attestarsi su oltre 4.300 assistiti e su Firenze oltre i 9500: “numeri – rileva la Cisl – ben lontani
dalle attuali capacità di risposta del sistema.” “La nostra sanità – ha detto Franchi – soffre da anni una situazione di debolezza sul territorio. Ora abbiamo l’opportunità per un vero cambiamento e per costruire una rete di servizi in cui le strutture siano luoghi di cura e di presa in carico effettiva, efficace e funzionale. E’ un’occasione che non possiamo sprecare.”

Condividi