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Toscana. Patto per il welfare toscano: il giudizio di Cgil, Cisl e Uil

Pubblicato il 13 Feb, 2025

Questa mattina, nella Sala delle Esposizioni di Palazzo Strozzi Sacrati in Piazza Duomo a Firenze, è stato firmato tra Regione Toscana, organizzazioni sindacali e datoriali il Patto per il Welfare, in cui le parti condividono l’impegno congiunto a rafforzare il sistema di welfare toscano e a favorire momenti di confronto, studio e approfondimento condiviso per la qualificazione e l’innovazione dei servizi e strutture, dei modelli organizzativi e della gestione dei percorsi personalizzati.

Per i sindacati confederali erano presenti il Segretario Generale della Cgil Toscana Rossano Rossi, la Segretaria Generale della Cisl Toscana Silvia Russo e il Segretario Confederale della Uil Toscana Rocco Brasile.

“Siamo orgogliosi di questo accordo. Con questa intesa – dice Rossano Rossi, Segretario Generale della CGIL Toscana – gli addetti, gli utenti e le loro fami-glie possono trovare una risposta di qualità in servizi delicati ed essenziali che qualificano la società e il modello toscano, è meritevole e degno di grande rispetto che si guardi ai bisogni delle fasce di popolazione più deboli e bisognose, in un momento generale di ristrettezze economiche. La Toscana vuole scommette sulla solidarietà e sul sistema pubblico”.

“Il protocollo dal nostro punto di vista – spiega Silvia Russo, Segretaria Generale Cisl Toscana – è importante perché consente di tenere monitorato il sistema delle RSA in Toscana, a cominciare dalle condizioni di lavoro e dai contratti applicati. Siamo pronti a metterci subito a lavoro sui criteri da definire all’interno della revisione della Delibera regionale 402/2004, attenzionando i contratti che non rispondono ai criteri di accreditamento delle RSA, così come sancito dalla Delibera regionale 995/2016, e non sottoscritti dalle sigle sindacali comparativamente più rappresentative. Questo documento costituisce un primo passo per costruire un sistema di welfare ancora più attento alla persona e alle sue fragilità.”

“Come UIL Toscana siamo felici di firmare questo patto – dice Rocco Brasile, Segretario Confederale UIL Toscana – e consideriamo questo come un accordo che vede lontano e in prospettiva: si ribalta il paradigma per cui la ricchezza la produce solo l’impresa e non il lavoro, abbiamo affermato che la ricchezza è un prodotto del lavoro e quindi la produce chi lavora. Pensiamo ad un modello sociale in cui la ricchezza è ridistribuita verso coloro che l’hanno prodotta. Il lavoro non deve essere svalorizzato e il lavoratore non è un consumatore!”

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