Contrastare con misure adeguate, a partire dalla casa, il costante spopolamento di Firenze, sostenere i settori economici in difficoltà a cominciare dalla moda e dalla metalmeccanica, e dai giusti contratti applicati nel commercio nei servizi e nel turismo, ridurre il gap salariale tra uomini e donne migliorando l’occupazione femminile, aumentare il numero di ispettori per recuperare l’evasione contributiva e previdenziale.
Sono le priorità indicate dal segretario generale della Cisl Firenze-Prato, Fabio Franchi, sulla base dei dati del Rendiconto sociale provinciale 2024 dell’Inps.
“Il saldo demografico continua a calare -dice Franchi- nonostante l’aumento del numero di immigrati e questo, oltre a svuotare la città, porrà in un futuro prossimo anche problemi di reperibilità della manodopera e competenze per il mondo del lavoro. Firenze ha un costo della vita sempre più insostenibile per i lavoratori, soprattutto per i giovani e questo la condanna come città a una lenta asfissia. C’è bisogno urgente di una svolta radicale nella politica abitativa. Non bastano più pochi appartamenti di edilizia popolare all’anno, serve uno shock deciso per invertire la tendenza e rendere nuovamente bello e possibile vivere a Firenze. Anche se non si è milionari.”
“Sul fronte occupazionale ci sono dati positivi, con l’aumento delle assunzioni e il calo di disoccupati e inattivi, ma questo non può nascondere le difficoltà di alcuni settori manifatturieri, in primo luogo la moda e il suo indotto, testimoniato dalla crescita degli ammortizzatori sociali. Questi settori vanno sostenuti e rilanciati. E anche questa è una sfida esistenziale per Firenze: una città che non produce più è votata al declino.”
“Per colmare il gap salariale uomo-donna occorre in primo luogo aumentare le ore che le donne vogliono e possono lavorare riducendo i troppi e ingiusti part-time involontari e le loro possibilità di carriera. E la risposta in entrambi i casi -oltreché dal superamento progressivo di una cultura vecchia- non può venire che da maggiori e migliori servizi per conciliare e rendere meglio condivise nella coppia le esigenze di vita e di lavoro.”
“Infine occorre aumentare il numero di ispettori Inps sul territorio: poco più di 200 ispezioni in un anno, in ulteriore drastico calo (226 contro 293: -22%) rispetto al 2023 sono davvero troppo poche, soprattutto se si pensa alla enorme mole di evasione che anche un numero così esiguo di controlli è riuscito a far emergere.”


