Dal 2026 sarà più semplice per i cittadini che ne hanno bisogno (per lo più anziani e fragili) ricevere a casa presidi e ausili standard come letti ortopedici, sedie a rotelle, materassi antidecubito, deambulatori. Con il prossimo anno partirà infatti l’attuazione della seconda (e ultima) fase della delibera “Nunziatina”, provvedimento nato su impulso dei sindacati pensionati di Cgil, Cisl e Uil, che con una piattaforma unitaria avevano avanzato le loro richieste alla Regione, e che ha consentito di avviare un importante processo di sburocratizzazione della sanità in Toscana. È quanto emerso dal convegno “Dalle parole ai fatti. Rendere più semplice l’accesso ai servizi sanitari, ausili e presidi” organizzato stamattina a Firenze da Spi Cgil, Fnp Cisl e Uil pensionati della Toscana.
La prima fase di attuazione della delibera “Nunziatina” ha già visto l’introduzione del rinnovo automatico per via informatica dei piani terapeutici per quei pazienti che, pur trovandosi in condizioni di salute croniche o irreversibili,erano comunque costretti a certificare ogni anno il proprio stato di salute, recandosi dal medico di famiglia e in seguito alla Asl, per confermare la fornitura di dispositivi di cui necessitavano. Secondo i dati della Regione Toscana, sono oggi 9.167 le persone che hanno beneficiato di questa innovazione (2.304 pazienti nefropatici, 628 pazienti para o tetraplegici, 3.318 pazienti con stomie e 2.917 pazienti incontinenti), in ulteriore crescita rispetto alle 6mila della rilevazione effettuata in primavera.
La secondafase, su cui sta lavorando il settore Sanità digitale e innovazione di Regione Toscana in collaborazione con il settore Assistenza territoriale, semplificherà il percorso per accedere ad ausili e presidi di tipo standard. Sarà sufficiente quindi una ricetta dematerializzatadello specialista, del medico di famiglia o del pediatra, inviata alle strutture interessate, per far ricevere al cittadino i dispositivi di cui necessita direttamente al proprio domicilio, con un alleggerimento del carico burocratico per i pazienti e i loro familiari. Una procedura a parte riguarderà gli ausili come le protesi, che necessitano di un percorso personalizzato per il singolo paziente.
L’assessore regionale alla sanità ha evidenziato che questa seconda fase – che partirà da gennaio 2026 – richiederà l’adozione della nuova ricetta elettronica in tutti i software di prescrizione utilizzati dai medici ed anche una significativa riorganizzazione degli uffici e dei percorsi delle ASL e dei relativi fornitori esterni coinvolti (ditte appaltatrici e sanitarie), che si realizzerà per step successivi con l’obiettivo di raggiungere un’omogeneità del servizio su tutto il territorio toscano.
“Semplificare non è solo un atto amministrativo – dice Pietro Dattolo, presidente dell’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri della provincia di Firenze – ma un modo concreto per rendere il sistema sanitario più vicino alle persone che vivono condizioni di salute irreversibili. È un passo importante, che sgrava i cittadini da adempimenti ripetitivi e alleggerisce il lavoro dei professionisti”.
«Con la fase due di attuazione della delibera Nunziatina si raggiunge un obiettivo importante – affermano Alessio Gramolati Segretario generale SPI CGIL Toscana, Viviano Bigazzi Segretario generale FNP CISL Toscana e Annalisa NocentiniSegretaria Generale UIL Pensionati Toscana – rendendo più immediato e meno farraginoso l’accesso ai servizi a chi già si trova a vivere una condizione di disagio legata alla malattia. Ed è l’esempio che attraverso lo snellimento e la semplificazione delle procedure può esistere una sanità amica, capace di mettere al centro il paziente”.“Questo secondo step chiude uno dei cantieri aperti con la Regione”, proseguono i tre Segretari generali dei pensionati di CGIL, CISL e UIL, “ma non ferma il nostro impegno per il miglioramento della sanità regionale, che in questa fase sta vivendo grandi trasformazioni organizzative».