CISL
CISL

  1. CISL
  2. /
  3. Notizie
  4. /
  5. Dai Territori
  6. /
  7. Dai Territori > Toscana
  8. /
  9. Toscana. Vertenza Targetti, l’arcivescovo...

Toscana. Vertenza Targetti, l’arcivescovo Gambelli all’assemblea aperta coi lavoratori: “Qui per ascoltare, siamo disponibili alla mediazione, abbandonare questo territorio è una scelta su cui riflettere e ripensare”

Pubblicato il 13 Mag, 2025


“Ringraziamo l’arcivescovo di Firenze,monsignor Gherardo Gambelli, per questo incontro e confidiamo cheanche il suo interessamento e sostegno ci aiuti a salvare il lavorodi decine di famiglie fiorentine e una storica azienda di questacittà”. A dirlo sono Fim-Cisl e Fiom-Cgil, insieme ai rappresentanti Rsudella storica azienda illuminotecnica fiorentina al centro di una difficile vertenza, dopo l’annuncio da parte della proprietà dellospostamento della produzione in Campania.L’arcivescovo ha partecipato oggi pomeriggio all’assemblea aperta dei lavoratori Targetti, insieme al direttore dell’Ufficiodiocesano Problemi sociali e del lavoro don Giovanni Momigli, perconoscere da vicino la storia di questa vertenza, ascoltando la vocedei lavoratori e delle lavoratrici. All’incontro erano presenti anche Elena Aiazzi (segreteria Cgil Firenze), Alessandro Beccastrini(segreteria Cisl Toscana), Erika Caparrini (segreteria Cisl FirenzePrato). Ha detto l’arcivescovo Gambelli: “Siamo venuti per esprimere la vicinanza e la solidarietà ai lavoratori della Targetti e anche e soprattutto per ascoltare e capire meglio il problema. Da quello cheabbiamo appreso, purtroppo la vertenza è davvero bloccata e cisembra che le strade di uscita siano molto complesse. Desideriamo,come Diocesi manifestare la nostra disponibilità per la mediazione,perché crediamo che davvero questa azienda e i lavoratori con leloro competenze abbiano un valore prezioso per il nostro territorio.Abbandonare Firenze ci sembra una scelta su cui si può riflettere eripensare, è in gioco il bene del territorio, è in gioco ilrispetto della dignità di tante persone e la sicurezza delle lorofamiglie.”.“Ringraziamo l’arcivescovo per l’attenzione – dicono Fiom,Fim e Rsu – che certamente aiuta la nostra battaglia e conforta ilavoratori. A lui abbiamo ribadito il nostro impegno per difendere lamanifattura di questa città, che non può vivere solo sulla rendita,ma deve salvaguardare il suo patrimonio produttivo. Le lavoratrici ei lavoratori della Targetti non chiedono altri che di potercontinuare, con il loro lavoro, a sostenere sé stessi e le lorofamiglie e contribuire al bene comune della società. Il lavoro, un lavoro sicuro e dignitoso, è il fondamento della nostra società e un elemento prezioso per la piena realizzazione delle persone.”


LA VERTENZA
La vertenza Targetti a Firenze riguarda la storica azienda diilluminotecnica Targetti Sankey, fondata nel 1928, che staaffrontando una grave crisi industriale e occupazionale. Attualmente,lo stabilimento fiorentino conta circa 85 lavoratori, ma l’azienda(controllata dalla 3F e di proprietà della famiglia Bonazzi) haannunciato una quarantina di esuberi e ha iniziato a trasferire laproduzione da Firenze a Nusco (Avellino).Fim-Cisl e Fiom-Cgil, insieme alla Rsu, si sono rifiutate di avallarelo smantellamento del sito fiorentino. Nonostante mesi di incontri, mobilitazioni e ore di sciopero, l’azienda non ha modificato la sua posizione e nello scorso marzo ha richiesto l’attivazione della Cassa Integrazione Straordinaria (Cigs) per 8 mesi, esclusivamentep er il sito di Firenze. I sindacati hanno respinto la richiesta, giudicandola inaccettabile sia per la sua durata limitata (nonconsente un reale piano di rilancio), sia perché applicata solo alsito fiorentino (sono esclusi gli altri stabilimenti). La situazione rimane critica, con i sindacati che continuano la mobilitazione per salvaguardare i posti di lavoro e il mantenimento della produzione a Firenze. Le istituzioni locali e regionali sono impegnate nel tentativo di trovare una soluzione condivisa che tenga conto delle difficoltà gestionali dell’azienda, ma che punti anche al rilancio dell’attività e del lavoro nel territorio.Fim e Fiom spiegano: “Le nostre richieste da novembre scorso sono sempre le stesse: ammortizzatori sociali di lungo periodo e per i lavoratori di tutte le sedi Targetti, tali da accompagnare, con sacrificio da parte loro, un piano di rilancio dell’azienda serio esostenibile che preveda il mantenimento dell’attività produttiva a Firenze così come a Nusco, strumenti di aiuto istituzionali,chiarezza sulla vendita dell’immobile e soprattutto sull’individuazione di un nuovo stabilimento produttivo per Firenze”.

Condividi