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Veneto. Carenza Vigili del Fuoco. Pegoraro (Fns Cisl reg.le): “Senza personale non ci può essere un servizio adeguato, a rischio la sicurezza di cittadini e operatori e la tutela del territorio. Appello alle istituzioni”

Ancora una volta i casi che si impongono alla cronaca – come il recente grave incendio di un deposito a Villafranca Padovana, lo scorso venerdì – rendono evidenti le criticità già ben note e perduranti per i Vigili del fuoco che operano in Veneto: prima fra tutte la carenza di personale, divenuta purtroppo ormai strutturale, che determina inevitabili rischi per la sicurezza dei cittadini e degli stessi operatori, soprattutto in presenza di emergenze concomitanti.

Da qui la lettera inviata da Fns Cisl Veneto, la categoria dei Vigili del fuoco e della Polizia penitenziaria, a Regione, Direttore Interregionale dei Vigili del fuoco, Comandi provinciali e Prefetture, per chiedere ancora una volta alle istituzioni e alla politica di intervenire con urgenza e porre rimedio alla difficile condizione in cui versa il corpo in Veneto. Sullo sfondo anche un insufficiente turnover del personale, stipendi inferiori alla media europea, un ruolo spesso non riconosciuto (soprattutto sul fronte della gestione delle emergenze e del soccorso in situazioni estreme), una dotazione di strumentazioni e dispositivi di protezione in alcuni casi inadeguati, e un aumento di decessi e gravi invalidità legati al servizio.

«La tutela della popolazione e del territorio passa per un corpo dei Vigili del fuoco dotato di risorse umane adeguate, stabili e valorizzate e di attrezzature specifiche – ribadisce il segretario generale di Fns Cisl Veneto Stefano Pegoraro –. Spesso siamo anche chiamati a intervenire in coordinamento con gli altri enti di gestione del sistema di protezione civile, e nel caso di concomitanti necessità di intervento ci vediamo magari costretti a lasciare senza presidio un’area, come talvolta già accade per la zona termale di Padova. Per questo lanciamo di nuovo il nostro preoccupato allarme – continua –, in nome di quel senso di responsabilità che sentiamo sempre forte, ma pure con la piena convinzione che, agendo subito, ci sia ancora lo spazio per adottare misure concrete affinché il servizio dei Vigili del fuoco non sia compromesso fino a un punto di non ritorno».

«Continueremo a evidenziare alla politica e alle istituzioni la necessità di affrontare e risolvere le croniche problematiche per non mettere a serio rischio il sistema del soccorso. Ma non bastano più le solite promesse, come non sono sufficienti gli apprezzamenti rivolti ai Vigili del fuoco e rinnovati pure in occasione delle recenti emergenze ambientali e dei vasti incendi – conclude Pegoraro –. Come sempre ci rendiamo disponibili a ogni confronto serio e costruttivo, certi però che il tempo delle analisi sia finito. Ora servono risposte e azioni concrete».

Nella lettera si evidenzia ancora come la grave carenza di personale abbia molteplici ripercussioni, destinate in prospettiva ad aggravarsi sempre più: sovraccarico di lavoro, allungamento dei tempi di risposta, ridotta capacità di pianificazione, monitoraggio e intervento, ridimensionamento della capacità di programmare e attuare interventi preventivi. E ancora, mancata attivazione tempestiva dei protocolli territoriali e regionali di emergenza, ritardi nella messa in campo di mezzi e personale in caso di più emergenze in contemporanea o calamità naturali, disorganizzazione nei centri di coordinamento delle emergenze, indebolimento del supporto tecnico-logistico agli enti locali colpiti da eventi climatici straordinari, divenuti sempre più frequenti, e compromissione della attività di prevenzione e addestramento.

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