Milena Cesca, 55 anni, di Calalzo di Cadore, in segreteria della categoria dal 2010, è stata eletta segretaria generale aggiunta nella mattina di oggi giovedì 27 a Spresiano nel corso del Consiglio generale al quale è intervenuto anche il segretario Femca nazionale Sebastiano Tripoli.
Cesca affiancherà il segretario generale Gianni Boato, al timone della Femca territoriale da due anni, e seguirà in particolare il
territorio bellunese. Un ruolo di grande responsabilità che premia un percorso sindacale avviato nella seconda metà degli anni Ottanta, quando
è stata eletta Rsu in una occhialeria bellunese. Cesca ha poi lavorato alle dipendenze del Caf Cisl di Belluno e successivamente nella Fisascat Cisl, la Federazione dei servizi, prima come operatrice, poi come segretaria territoriale, ruolo che ha ricoperto
per 9 anni, dal 2000 al 2009, fino all’ingresso in segreteria confederale.
Nel 2010 è approdata alla segreteria della Femca, dove da subito ha seguito i settori dell’occhialeria e della
gomma-plastica e gestito con grande entusiasmo la delega alla formazione. Da dicembre 2020 è il punto di riferimento della Femca
Cisl in Luxottica.
“È un onore per me questo nuovo ruolo – afferma Cesca – e una responsabilità maggiore per rappresentare sempre meglio le persone
che ogni giorno si rivolgono a noi chiedendoci tutele e risposte qualificate per rendere il lavoro sempre più sicuro e
gratificante”. La neo segretaria aggiunta sarà affiancata da Mauro Dalla Rosa come operatore nel territorio di Belluno, mentre a Treviso fanno il loro ingresso nel team Stefania Zaffalon e Simona Puzzo, quest’ultima con responsabilità del montebellunese.
“In un momento storico particolarmente complesso e di profonde trasformazioni nel mondo del lavoro – sottolinea Boato – abbiamo
scelto di rafforzare la squadra per garantire una presenza ancora maggiore della Femca nelle aziende, accanto ai lavoratori e alle
lavoratrici. La buona contrattazione di secondo livello e il rinnovo dei contratti nazionali con un impegno specifico sugli aumenti
salariali rappresentano i nostri primi obiettivi. Grazie al rinnovo del contratto nazionale di lavoro del settore chimico l’aumento
medio è stato di 204 euro: questa è la strada da percorrere,perchè il salario minimo in questo contesto non è la soluzione ai
nostri problemi, ma il rischio concreto di un freno alla crescita dei salari”. Per quanto riguarda la contrattazione aziendale, occhi puntati sulla conciliazione fra vita e lavoro, smart working e sostenibilità ambientale, entrata di fatto anche in recenti accordi integrativi
come quello di Thèlios, dove l’azienda incentiva anche economicamente le iniziative e i comportamenti volti alla tutela
dell’ambiente, dal contenimento degli scarti di produzione, al ricorso al car-pooling e di Marcolin che su orari, conciliazione e
premio legato a risparmio energetico ha fatto un salto di qualità notevole per tutto il settore.
“Il ricorso strutturale al lavoro agile che molte aziende stanno praticando per contenere costi energetici e favorire il bilanciamento
fra la vita privata e quella lavorativa, al di là della fase emergenziale legata alla pandemia, – spiega Boato – è un passaggio
culturale importante, che coinvolge aziende e dipendenti in un nuovo approccio al lavoro, più responsabile, condiviso e orientato agli
obiettivi e ai risultati”.