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Veneto. Congresso Fisascat Cisl Padova Rovigo. Elena Maria Vanelli eletta nuova segretaria

Pubblicato il 24 Nov, 2021
Elena Maria Venelli è la nuova segretaria generale della Fisascat Cisl Padova Rovigo. Accanto a lei, nella segreteria, sono stati eletti Mauro Dilavanzo e Daniele Salvador. Nella sua relazione introduttiva, Vanelli ha ricordato il percorso di rigenerazione del sindacato che ha portato a gennaio alla sua reggenza. «Il congresso di oggi – ha aggiunto – fortifica e amplifica questa rigenerazione e si ripromette di programmare insieme la continuazione di questo percorso innovativo». I settori di cui si occupa la Fisascat sono stati i più colpiti dalla crisi dovuta alla pandemia: turismo, bacino termali, ristorazione, commercio non alimentare, servizi del tempo libero e del benessere, gioco, sport, fiere. «Altri invece sono stati classificati come servizi essenziali. Non finiremo mai di ringraziare chi ha lavorato nelle case di riposo o nei servizi di pulizie e sanificazione, ristorazione, nella sicurezza degli ospedali, nei supermercati, i farmacisti, le guardie giurate, colf, baby-sitter e altro ancora». A proposito del turismo termale, Vanelli ha ricordato il lungo blocco di ogni attività. «I lavoratori sono stati messi in Fis o in cassa integrazione Covid e gli stagionali e precari non sono stati occupati. Oggi registriamo un aumento di occupazione ancora molto precaria e non possiamo abbassare la guardia».
Un’attenzione particolare è stata quindi dedicata a donne e giovani. «La crisi dovuta all’emergenza sanitaria ha colpito soprattutto i soggetti più vulnerabili del mercato del lavoro: giovani, donne e stranieri. Le posizioni lavorative meno tutelate. Nel dicembre 2020 in Italia 101mila persone hanno perso il lavoro, 99mila di queste sono donne: un numero impressionate che fa riflettere sulla capacità dell’Italia di garantire pari opportunità anche sul lavoro. La crescita della disuguaglianza prodotta riguarda direttamente la possibilità concreta di lavorare. Rafforzando, tutelando e valorizzando la presenza qualificata delle donne – ha concluso – si costruisce uno scudo contro tutte le discriminazioni ancora esistenti».
Il segretario generale della Cisl Padova Rovigo Samuel Scavazzin ha descritto scenari e prospettive per il sindacato sul territorio. «Padova Rovigo è un territorio con tante opportunità e fragilità, simile e antitetico per tanti aspetti. Sul territorio polesano, di oltre 100 chilometri in larghezza, ci sono tanti abitanti quanti nella città di Padova. Ci chiediamo cosa sarà tra 20 o 30 anni. Vogliamo sia la Florida del Veneto, dove tutti gli anziani vengono a invecchiare? Vogliamo sia la logistica? Su temi come la Zls o ex centrale Enel di Porto Tolle dobbiamo essere presenti, per rendere più attrattivo il territorio. Commercio e turismo sono settori fondamentali sia per Rovigo che pe Padova, dove ci sono anche delle eccellenze come il Competence center. Dobbiamo pensare ai cambiamenti anche in termini positivi. Questa è un’occasione più unica che rara. Se siete qui, vuol dire che credete che le cose si possano cambiare in meglio».
Nelle sue conclusioni, Maurizia Rizzo, segretaria generale Fisascat Veneto, ha ricordato come l’impoverimento del sistema economico era cominciato già prima della pandemia. «L’e-commerce aveva già messo in crisi la stragrande maggioranza del commercio alimentare. Nella sanità stavamo già facendo le nostre battaglie per la carenza degli oss e degli infermieri. Ora la pandemia ha accelerato la rivoluzione tecnologica. I distanziamenti hanno reso più difficile incontrare i lavoratori e affermare i nostri diritti sindacali. Dobbiamo ritornare a fare sindacato, a fare assemblee, stato di agitazione, tutto quello che serve alla nostra agibilità sindacale». Infine un richiamo al tema della sicurezza sul lavoro: «Gli infortuni sono aumentati, perché i lavoratori sono usurati. Stanno aumentando le fragilità legate a isolamenti, depressioni, paure e preoccupazioni. Dobbiamo cambiare le nostre priorità per quanto riguarda la contrattazione. Dobbiamo lavorare insieme perché la contrattazione sia improntata a nuove tutele».

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