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Veneto. Edim Bosch, Fim Belluno Treviso: “Forte preoccupazione per il futuro occupazionale e mancanza di chiarezza sul processo di vendita”


 
“Siamo profondamente preoccupati per l’incertezza che grava sul futuro dei lavoratori EDIM. Chiediamo trasparenza immediata sul processo di vendita e sul piano industriale, perché le persone hanno diritto di sapere cosa le aspetta. Non si può chiedere ai lavoratori di scegliere al buio. Serve responsabilità da parte di tutti gli attori coinvolti, a partire da Bosch”. Queste le parole del sindacalista della Fim Cisl Belluno Treviso Mauro Zuglian oggi al termine delle assemblee dei lavoratori dello stabilimento di Setteville dell’azienda di componentistica del gruppo tedesco. Ai dipendenti sono stati forniti aggiornamenti sull’evoluzione della situazione aziendale.
 
Nei giorni scorsi si è svolto infatti un incontro tra le rappresentanze sindacali e la direzione di EDIM (Engineering Die-Casting & Machining), durante il quale sono stati presentati i dati economici aggiornati e le prospettive aziendali. Il quadro emerso è estremamente preoccupante: il fatturato continua a registrare un trend negativo e il bilancio aziendale evidenzia perdite significative, con ricadute sempre più gravi sull’occupazione.
La direzione ha illustrato un andamento del fatturato 2024 caratterizzato da forti oscillazioni: un picco nella prima parte dell’anno, seguito da un netto calo nella seconda. Le previsioni per il 2025 indicano un EBIT ancora fortemente negativo, con conseguenze dirette sull’organico, che passerà dai 332 dipendenti di gennaio a 230 entro dicembre tra le sedi di Setteville e Villasanta.
 
Per i 68 lavoratori dello stabilimento di Setteville a febbraio è scattata la cassa integrazione straordinaria per crisi. Lo scorso 21 maggio è stato firmato un accordo che prevede un piano di uscite volontarie del personale per la riduzione dei costi in prospettiva di una cessione dell’azienda da parte di Bosch. La risposta da parte dei dipendenti è stata però tiepida, alla luce della mancanza di chiarezza sul futuro dell’azienda e sul processo di vendita attualmente in corso.
 
“Le informazioni finora fornite risultano frammentarie e inadeguate – sottolinea Zuglian – non consentendo ai lavoratori di affrontare con consapevolezza le scelte che li attendono. La Fim Cisl ribadisce con forza la richiesta di trasparenza e chiarezza immediata sul futuro assetto societario: un presupposto fondamentale per valutare responsabilmente le opzioni sul tavolo e supportare concretamente i dipendenti. Bosch, attore centrale in questa fase di transizione e già coinvolto in altri processi di ristrutturazione a livello europeo nel settore automotive, ha la responsabilità morale e istituzionale di fornire indicazioni puntuali e tempestive al personale di EDIM. La trasparenza non è solo un atto dovuto: è un dovere etico, in un momento tanto delicato per il destino di oltre 300 famiglie”.

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