L’appuntamento, primo di sei fino a febbraio 2026, apre la rassegna “Schermi contro la violenza” promossa da Cineforum Labirinto e dalla Commissioni Intercomunali Pari Opportunità. Primadonna: CGIL, CISL e UIL per il 25 novembre proiettano il film di Marta Savina ispirato a Franca Viola, la prima donna in Italia a rifiutare il matrimonio riparatore
Il cinema per dire no alla violenza di genere. In occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, Cgil Treviso, Cisl Belluno Treviso e Uil Treviso promuovono la proiezione di “Primadonna”, film d’esordio alla regia di Marta Savina uscito nelle sale cinematografiche nel 2022. L’appuntamento, in programma proprio per martedì 25 novembre alle ore 18 nell’auditorium Corazzin della sede Cisl in viale della Repubblica 40 a Villorba, apre la rassegna itinerante “Schermi contro la violenza. Percorsi di parità e relazioni attraverso il cinema” organizzata dall’associazione Cineforum Labirinto, attiva dal 2009 sul territorio, e dalle Commissioni Intercomunali Pari Opportunità, che in sei momenti – tutti a ingresso gratuito – arriverà fino a febbraio 2026. Ogni proiezione sarà accompagnata da un momento di confronto con psicologhe, personale medico e operatrici dei centri antiviolenza e rappresentanti delle istituzioni locali. Notte. Lia e la sua famiglia sono in spiaggia. La madre stende un asciugamano, il padre pianta un ombrellone per proteggersi dai raggi lunari. La poesia di uno dei rari intervalli di serenità di “Primadonna”. È il mondo della Sicilia anni ’60, ritratta nella sua religiosità arcaica, nella collusione tra chiesa e mafia, nell’impotenza delle forze dell’ordine, nella violenza travestita d’amore. Ma è anche il mondo ispirato alla coraggiosa vicenda di emancipazione di Franca Viola, la prima donna italiana a essersi opposta alla pratica del matrimonio riparatore, poi abolita dalla legge nel 1981. Savina imposta un racconto lineare, segue Lia – interpretata da Claudia Gusmano – nella quotidianità contadina, ne ritrae la caparbietà e i desideri giovanili, contempla il silenzio che avvolge il suo stupro e, di contro, il baccano, anche e soprattutto mediatico, della conseguente realtà processuale. Una realtà che, pur nella fisicità dell’aula dove la protagonista trova la determinazione e la forza di parlare, finisce tuttavia per farsi testimone dell’amarezza e dello sconforto che accompagnano la sensazione di non poter averla vinta, nonostante tutto e al di là delle sentenze, contro il giudizio di una società dominata dal pensiero patriarcale. “Contrastare la violenza di genere, in tutte le sue forme, è una responsabilità che coinvolge l’intera comunità – sottolineano lesegretarie con delega alle Pari Opportunità di Cgil Treviso, Cisl Belluno Treviso e Uil Treviso, rispettivamente Rossana Careddu, Roberta Barbieri e Maria Francesca Pol –. Siamo convinti che il cambiamento debba partire soprattutto da una trasformazione culturale profonda, capace di scardinare stereotipi, disparità e comportamenti che ancora oggi alimentano discriminazioni e abusi. In questo percorso le organizzazioni sindacali fanno la loro parte con un impegno continuo nella formazione e nella sensibilizzazione nei luoghi di lavoro, nella costruzione di contesti più sicuri e rispettosi e nella promozione di una contrattazione che rafforzi il welfare, favorisca la conciliazione tra vita e lavoro e garantisca parità salariale e uguali opportunità di carriera. Solo così, con un’azione condivisa e quotidiana, si contribuisce a prevenire la violenza e a sostenere una cultura del rispetto e della dignità”.


