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Veneto. La Cisl incontra i candidati. Palmiro Franco Tosini: “Dialogo e programmazione per la Rovigo del futuro”

Pubblicato il 15 Mag, 2024


Questa mattina nella sede di viale Tre Martiri la dirigenza della Cisl Padova Rovigo ha incontrato il candidato sindaco Palmiro Franco Tosini, accompagnato dal presidente del Cur (Consorzio università Rovigo) Diego Crivellari, dall’ex segretario Uil Fabio Osti, entrambi candidati nella lista Pd, insieme a Nadia Romeo, già presidente del Consiglio comunale e Carlo Capirci, ex dirigente della Radioterapia di Rovigo. A fare gli onori di casa, il segretario generale della Cisl Padova Rovigo Samuel Scavazzin, che ha ringraziato i presenti per la partecipazione ad un confronto utile in un momento importante per un Comune come Rovigo, capofila per tutte le politiche del Polesine.I segretari delle diverse federazioni hanno chiesto al candidato sindaco il suo punto di vista sulle questioni che più stanno a cuore alle rispettive categorie, esprimendo la preoccupazione dei lavoratori di As2 o quelle dei dipendenti di Acquevenete, in allarme per il pericolo di trasferimenti a Monselice. Altre incognite riguardano il futuro dell’Iras, vicenda che ha visto naufragare tutte le proposte delle Organizzazioni Sindacali e quello dei giovani, spinti ad abbandonare il Polesine per farsi strada altrove. Ancora: le criticità del sistema sanitario e i progetti per l’apertura di Ats (Agenzia di tutela della salute) e case di comunità, la carenza di personale negli uffici pubblici, la mancanza di un centro diurno per anziani, la necessità di interventi di recupero di numerosi edifici lasciati in uno stato di degrado e l’orientamento sulle politiche industriali.  Il candidato sindaco ha ringraziato per le sollecitazioni, alcune delle quali attese, come le preoccupazioni su As2: «E’ necessario insistere sull’opportunità di mantenere As2 sul territorio – ha detto Tosini – Non si può lasciar andare una partecipata che crea lavoro e dà servizi e penso che le decisioni su una questione così delicata debbono essere prese dalla prossima amministrazione. Su Acquevenete bisognerà trovare soluzioni perché i lavoratori non siano trasferiti a Monselice e alcune risposte potrebbero venire proprio dal sindacato. Rovigo deve pensare in grande come città capoluogo e programmare lo sviluppo per i prossimi trent’anni. Per l’Iras: occorre avviare un dialogo con la Regione Veneto per arrivare a un accordo stragiudiziale. Il contenzioso si doveva risolvere politicamente, prima di arrivare a una soluzione che ha penalizzato il nostro Comune. Le scuole devono essere efficienti, sicuri e belle. Per la sanità pubblica, il sindaco può trattare col direttore generale dell’Ulss per far presente quello che non funziona, anche sul rispetto dei tempi di attesa. L’amministrazione comunale potrebbe prestare al cittadino i soldi per pagare le prestazioni sanitarie, in attesa dei rimborsi. Siamo per una politica per le famiglie. Nel nostro programma abbiamo previsto la realizzazione di asili nido e scuole materne gratuite per tutti. Bisogna invertire la curva della denatalità. La carenza di personale in Comune di Rovigo sta producendo danni enormi, anche per i mancati investimenti da parte di chi teme una risposta troppo lenta da parte delle istituzioni. Quello che è mancato finora è stata la programmazione. Per quanto riguarda gli insediamenti industriali, abbiamo nel nostro programma un masterplan per i prossimi 20 o 30 anni, da realizzare insieme ai cittadini e ai sindacati, per rendere Rovigo la città del futuro. Per rianimare il tessuto commerciale, intendiamo avviare un’indagine coi proprietari degli immobili sfitti, anche per il commercio e intervenire per calmierare gli affitti e concordare con gli istituti di credito forme di finanziamento per le coppie che vogliono prendere casa a Rovigo o aprire un’attività».Diego Crivellari ha posto l’accento sulla necessità di partire da un cambio di metodo, «ripristinando il dialogo coi cittadini e un dialogo istituzionale più ordinato. Amministrare vuol dire anche basarsi sulla fiducia negli altri e saper delegare. La prossima amministrazione sarà costretta a scommettere ancora di più su realtà come il Cur. Ringrazio il mondo sindacale perché mi ha sempre dimostrato che ritiene questo un tema importante per lo sviluppo della città, pensando anche a percorsi formativi diversi». Nadia Romeo è rimasta sul tema del dialogo e della collaborazione. «Quello che è mancato in questi anni – ha detto – è la capacità di fare squadra, anche al di là degli schieramenti politici. Lavorando sulla concertazione tra le parti il problema dell’As2 non si sarebbe nemmeno posto. Qualche anno fa avevamo fatto, anche con i sindacati, la scelta di valorizzarla. Il trascinamento di questa vicenda nasce proprio da una mancanza della politica. Lo stesso è accaduto per l’Iras. O per Acquevenete, sul quale c’era un accordo sindacale per mantenere i dipendenti a Rovigo. Con la Zls, se finalmente partirà, abbiamo un altro treno formidabile. Se lo prendiamo insieme come squadra, sarebbe una rivoluzione per Rovigo. Non solo per gli sgravi e per gli oneri urbanistici, ma per portare lavoro di qualità. Tutto questo parte da un modo di concepire la politica al servizio della comunità».

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