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Veneto. La Cisl Padova Rovigo incontra i candidati. Elisabetta Gardini: “Ripartiamo dal senso di comunità”

Pubblicato il 14 Set, 2022


«Da quello che ho sentito emerge che la situazione è tutta da rifondare. I problemi sono tanti e non basta firmare un decreto per risolverli». Così Elisabetta Gardini, ex parlamentare europea e candidata per Fratelli d’Italia, ha esordito dopo aver ascoltato le criticità del mondo del lavoro padovano sollevate dai dirigenti della Cisl Padova Rovigo. «Fare le cose insieme e parlare con chi fa le cose è il nostro modo di agire – ha proseguito Gardini – Ora abbiamo un’emergenza che assorbe tutti i punti del programma ed è la crisi energetica, con l’incontrollato aumento dei prezzi. Problemi che se non vengono affrontati immediatamente rischiano di avere effetti devastanti. Consideriamo lo scostamento di bilancio l’estrema ratio. Bisogna continuare ad agire a livello europeo per abbassare il costo del gas, disaccoppiarlo da quello dell’energia, congelare Iva e accise sugli aumenti. Rispetto al mondo produttivo serve un cambio culturale. Spesso lo Stato non viene percepito dai cittadini come un alleato. E’ necessario puntare sulla semplificazione, anche per rendere più facili i controlli. Dobbiamo ripartire dal concetto di comunità e in Veneto abbiamo un forte senso di comunità e condividiamo dei valori».L’incontro è stato introdotto dal segretario generale della Cisl Padova Rovigo Samuel Scavazzin, che ha sottolineato l’apoliticità del sindacato. «Noi facciamo solo politica sindacale e ci confrontiamo con i diversi candidati – ha detto – Vista anche l’astrusità della legge elettorale, intendiamo confrontarci con quelli che sono espressione del territorio, per far loro presenti le nostre istanze, nella speranza che le portino in parlamento. Anche perché riscontriamo che spesso manca attenzione per le potenzialità del territorio. E’ da tempo che la Cisl propone in tutte le sedi, nazionali e locali, l’apertura di un tavolo tra impresa, sindacato e politica per affrontare tutti i temi cruciali come formazione, welfare, buona occupazione e pensioni».Sui temi specifici sono intervenuti i dirigenti della Cisl Padova Rovigo, mettendo in luce le peculiarità del settore agroalimentare in una provincia a tre velocità, dove il caporalato esiste al chiuso di piccoli appartamenti dove si vive anche in dieci, del tessile dove le piccole aziende, che sono la maggioranza, non hanno più accesso alla cassa integrazione, e di una città dove il 27% degli abitanti ha più di 65 anni e consuma il 75% delle spese sanitarie e servono quindi investimenti importati per invertire la tendenza della denatalità e la legge sulla non autosufficienza. Sono stati sottolineati i problemi di una sanità che deve fare i conti con retribuzioni inadeguate e conseguente carenza di personale, il terzo settore con un appesantimento burocratico dovuto alla nuova legge, l’edilizia con “l’effetto doping dei bonus” e la scuola con una endemica mancanza di attenzione per il settore che l’ha impoverita per decenni.

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