1. CISL
  2. /
  3. Notizie
  4. /
  5. Dai Territori
  6. /
  7. Dai Territori > Veneto
  8. /
  9. Veneto. Primo maggio 2022:...

Veneto. Primo maggio 2022: Al lavoro per la pace

Pubblicato il 29 Apr, 2022

Dopo due anni di distanziamento legato alla pandemia, la Festa dei Lavoratori torna in centro a Belluno. Cgil, Cisl e Uil celebrano il Primo Maggio al Parco Città di Bologna con una iniziativa dalle 10.00 alle 13.00. “Al lavoro per la pace”, questo il titolo della Festa dei Lavoratori 2022, che mette in primo piano i temidella pace, del lavoro e della crescita del Paese. Previste le testimonianze dei delegati sindacali dei lavoratori e delle lavoratrici e gli interventi dei segretari generali di Cgil, Cisl e Uil territoriali.

Per tutto il mondo del lavoro questo Primo Maggio rappresenta un’occasione importante per focalizzare l’attenzionedell’iniziativa politica, sindacale e sociale sui temi, fortemente intrecciati, della pace e del lavoro, unici presupposti per una possibile crescita nella drammatica fase storica che stiamo attraversando.

Non c’è lavoro senza pace e non c’è pace senza lavoro – sottolineano Mauro De Carlisegretario generale Cgil Belluno, Massimiliano Paglini, segretario generale Cisl Belluno Treviso e Michele Ferraro, segretario generale Uil Belluno -. Da sempre le guerre hanno prodotto solo povertà, miseria, violenza e ingiustizie. Oggi il conflitto armato è tornato nel cuore dell’Europa e tutti noi siamo chiamati a lavorare per la pace, che è l’unica condizione possibile e immaginabile per garantire a tutte le popolazioni diritti, libertà, crescita, sviluppo. La guerra in Ucraina, oltre ad essere una barbarie insensata per le violenze e le morti che colpiscono indistintamente anche la popolazione civile, rischia di rallentare se non bloccare la ripresa economica avviata dopo i due anni di pandemia.

Settant’anni di pace in Europa – ricordano Cgil, Cisl e Uil – hanno rappresentato la garanzia per un graduale e costante miglioramento delle condizioni sociali, lavorative ed economiche della popolazione, così come delle tutele e dei diritti delle lavoratrici e dei lavoratori. Oggi è più che mai necessario un impegno comune per scardinare la logica della guerra come strumento di regolazione dei rapporti tra Paesi e tra popoli.

Il conflitto russo-ucraino sta già impattando pesantemente sul mondo del lavoro. Basti pensare agli aumenti vertiginosi dei costi dell’energia, alle difficoltà di approvvigionamento delle materie prime, alle aziende che per questi motivi hanno dovuto rallentare la produzione, ricorrendo anche alla cassa integrazione. Il rischio reale è quello di una inversione di tendenza dello sviluppo e della crescita, che in un territorio come quello bellunese, attraversato già da pesanti crisi aziendali, potrebbe risultare fatale.

Per questo, per i Sindacati confederali, è necessario più che mai “impegnarsi in ogni modo per fermare la guerra e riagganciare lastrada dello sviluppo e della crescita con un cambio di paradigmache guardi alla sostenibilità ambientale ma anche sociale, per un lavoro che sia di qualità e che metta al bando precarietà e salari che offendono la dignità dei lavoratori”.

Condividi