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Veneto. Primo Maggio 2023: Cisl Belluno Treviso alla manifestazione unitaria con i delegati, i lavoratori e i pensionati di fronte all’Ospedale di Treviso. A 75 anni dalla Costituzione, lavoro e salute al centro della riflessione di Cgil, Cisl e Uil

Cgil, Cisl e Uil nel giorno della Festa dei Lavoratori rendono omaggio alla Carta costituzionale, in occasione dei 75 anni dalla sua entrata in vigore. È dedicata alla Costituzione italiana e ai suoi principi fondativi l’edizione del Primo Maggio 2023, in Italia, con la manifestazione unitaria nazionale che si svolgerà a Potenza.
Anche a Treviso Cgil, Cisl e Uil territoriali manifesteranno per la difesa e per l’applicazione dei diritti fondativi della Costituzione, a partire da quello alla salute e alla sanità universale, davanti all’Ospedale Ca’ Foncello, uno dei principali presidi ospedalieri della regione, dalle ore 10 di lunedì.
Due gli articoli della Carta al centro della riflessione delle Organizzazioni Sindacali territoriali: l’articolo 1, che riconosce il lavoro come il primo principio fondamentale della Repubblica italiana, un diritto personale e un dovere sociale che deve essere garantito e valorizzato; l’articolo 32, che afferma la tutela della salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, garantito da un sistema pubblico di cura e prevenzione ad accesso universale.
“Parteciperemo alla manifestazione anche con le lavoratrici, i lavoratori, le pensionate e i pensionati della provincia di Belluno – spiega il segretario generale della Cisl Belluno Treviso Massimiliano Paglini – per sottolineare ancora una volta come le due più gravi emergenze da affrontare anche nelle terre di montagna siano la sanità e il lavoro. Saremo unitariamente in piazza per difendere la salute, il diritto universale e i servizi socio-sanitari a Treviso come a Belluno. Nel corso degli anni le necessità di finanza pubblica hanno determinato tagli sempre più consistenti alle voci di bilancio per la sanità pubblica da parte dei Governi, generando una graduale e imponente riduzione di risorse con l’esito di una deriva verso il privato e sempre più disuguaglianze e squilibri fra cittadini: da un lato le fasce medio basse rinunciano alle cure, dall’altro prosperano le cliniche private, segnando una vera e propria divisione fra cittadini di serie A e di serie B e mostrando la fragilità del sistema sanitario pubblico. I problemi nel bellunese sono poi aggravati dallo spopolamento, dal calo demografico e dalla poco attrattività del territorio”.
Sul tema, la Cisl Belluno Treviso ha avviato nelle scorse settimane una petizione sia online che cartacea nelle sedi del territorio bellunese, lanciando un SOS per la salvezza della sanità in montagna, intervento che deve portare alla creazione di un’unica regia provinciale e un unico coordinamento fra tutte le diverse azioni che ancora oggi vedono molti soggetti andare in ordine sparso.

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