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Emilia Romagna. Bassa Modenese, soddisfazione di Cgil, Cisl e Uil sul bilancio Unione Comuni

Modena 6 novembre 2018 – È positivo il giudizio di Cgil Cisl Uil sul bilancio 2018/2019 dell’Ucman (Unione Comuni modenesi Area Nord). Il via libera dei sindacati arriva dopo l’incontro promosso nei giorni scorsi nell’ambito della contrattazione sociale territoriale. La manovra economica dei nove Comuni della Bassa Modenese supera i 30 milioni di euro l’anno, di cui un terzo per spese di personale. Cgil Cisl Uil apprezzano l’impegno per il rafforzamento del ruolo dell’Unione che porta con sé un necessario processo di riorganizzazione interna, a seguito delle nuove competenze conferite, in particolare in ambito sociale.

“Dietro i numeri si legge un impegno concreto legato ai servizi scolastici ed educativi, alla cura degli anziani e disabili, alla cultura e al sostegno delle famiglie in difficoltà, oltre a investimenti tecnologici per la sicurezza – affermano Massimo Tassinari (Cgil Area Nord), Carlo Preti (Cisl Emilia Centrale Area Nord) ed Enio Superbi (Uil Modena e Reggio Emilia Area Nord) – La situazione di incertezze in cui si muove l’Unione dei Comuni deve fare i conti con gli importi dei trasferimenti nazionali e spesso deve rimodulare alcuni degli interventi essenziali per la vita quotidiana delle persone”.

Con l’obiettivo di rappresentare un quadro, pur non esaustivo, degli interventi promossi e del lavoro svolto sul tavolo sindacale, i sindacati citano alcune voci di bilancio.
L’Unione impegna oggi 1,25 milioni di euro (oltre 100 mila euro in più rispetto al 2018) a sostegno della disabilità nella scuola primaria e altri 600 mila euro nelle scuole superiori del distretto, mentre per i minori inseriti in comunità l’aumento previsto porta la spesa complessiva a 800 mila euro. Per i disabili adulti si registra un ulteriore finanziamento che si attesta sui 500 mila euro in favore dei laboratori protetti, mentre per i centri diurni se ne spendono altri 350 mila.

La spesa maggiore (oltre 2,9 milioni di euro) va alla tutela degli anziani, sia per garantire la fruibilità delle strutture protette e diurne, i ricoveri di sollievo, l’assistenza domiciliare, gli assegni di cura, i centri socio/riabilitativi, i microalloggi e i trasporti, sia per dare risposte alla non autosufficienza.

“Le risorse a cui tante famiglie e persone in difficoltà accedono quotidianamente, sempre oggetto della contrattazione territoriale, riguardano il fondo povertà, finanziato con 250 mila euro nel 2018 (aumentato dalla Regione con uno stanziamento una tantum di 90 mila euro) per il potenziamento dei servizi diretti come lo Sportello Sociale.  Il fondo sociale locale, storicamente previsto per venire incontro a situazioni di crisi, ammonta ora a 700 mila euro, a cui si aggiungono 180 mila euro derivanti dal contributo della Cassa di Risparmio di Mirandola. All’Unione e alle organizzazioni sindacali, inoltre, – continuano Tassinari, Preti e Superbi – spetta il compito di regolamentare l’uso degli strumenti legislativi di recente introduzione nazionale e regionale, nell’ottica di garantire l’uso efficace e soprattutto equo delle risorse. Parliamo di misure di contrasto alla povertà e sostegno al reddito (Res/Rei e legge regionale 14/2015), indispensabili per il reinserimento lavorativo e l’inclusione sociale. Attraverso l’implementazione dei Piani sociali di zona, questi strumenti producono un risultato in Area Nord in favore di 360 cittadini: per questo confidiamo sul fatto che non vengano cancellati dalla prossima legge di bilancio 2019”.

Le politiche giovanili riguardano l’adesione al servizio civile e l’educazione territoriale per prevenire le situazioni di disagio. Per quanto riguarda i servizi educativi e scolastici, non va dimenticata la fondamentale attività dei nidi d’infanzia, da oltre 40 anni politica attiva di questo territorio a sostegno dell’occupazione femminile. Completa il quadro degli interventi la destinazione degli alloggi di edilizia popolare, che nel territorio riguardano 530 cittadini italiani e 230 cittadini extra Ue.

“Non manca neppure il sostegno al volontariato, il cui coinvolgimento riguarda molti settori della vita delle comunità dell’Area Nord, in cui le associazioni partecipano attivamente, soprattutto nella gestione dei servizi al cittadino. Nel suo complesso il percorso avviato serve per affermare un’idea di sviluppo condiviso di un territorio in costante crescita anche organizzativa, dal carattere fortemente operativo che dovrà continuare mantenendo alto il livello di confronto con le organizzazioni sindacali e con l’obiettivo – concludono Massimo Tassinari (coordinatore Cgil Area Nord), Carlo Preti (Cisl Emilia Centrale Area Nord) ed Enio Superbi (Uil Modena e Reggio Emilia Area Nord) – di garantire la coesione e sicurezza sociale in tutte le sue componenti”.

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