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Emilia Romagna. Mense e pulizie scolastiche: domani a Modena presidio davanti a prefettura

Modena, 23 giugno 2020 – Si terrà anche a Modena domani – mercoledì 24 giugno – il presidio di protesta a sostegno dei diritti delle lavoratrici di mense e pulizie scolastiche, promosso nell’ambito della mobilitazione nazionale indetta dai sindacati di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl, Uiltucs Uil e Uiltrasporti. L’appuntamento è di fronte alla prefettura (viale Martiri della Libertà 34) dalle 11 alle 12. In quella sede e per quell’ora è convocata anche una conferenza stampa alla quale interverranno Laura Petrillo (segretario Filcams Cgil), Lorenzo Tollari (segretario Uiltucs Uil) e Alessandro Martignetti (segreteria Fisascat Cisl Emilia Centrale). Sarà presente anche una delegazione di lavoratrici. La manifestazione si svolgerà nel pieno rispetto del distanziamento previsto della norme anti-Covid. Per addette e addetti alle mense e pulizie scolastiche, terminata la copertura dell’ammortizzatore con causale emergenza Covid-19 agli inizi di giugno, la situazione è drammatica. Le persone sono senza reddito da tre mesi, a causa dell’indisponibilità della quasi totalità delle imprese ad anticipare l’assegno ordinario, vittime di un grave ritardo nell’erogazione dell’anticipo da parte dell’Inps, a causa della lentezza nella compilazione del modello SR41 da parte delle imprese stesse, con contratti che prevedono la sospensione estiva e incertezza sulla riapertura delle scuole a settembre.

Non è ancora chiaro se le attività di mensa e pulizie riprenderanno a pieno ritmo contestualmente alla riapertura delle scuole, dal momento che poco ancora si sa circa le modalità di ripresa delle lezioni. Per questi lavoratori, nella quasi totalità donne, si profilano dunque mesi senza alcuna retribuzione, ammortizzatori e senza la possibilità di cercare un’attività temporanea per gli effetti della crisi in atto.

Con la mobilitazione del 24 giugno anche a Modena queste lavoratrici chiedono l’attenzione che il lavoro che svolgono merita, con un valore sociale importante, spesso sottovalutato e invisibile.

Esse chiamano in causa sia le imprese affinché attivino il Fis ordinario, per avere una minima copertura economica nei mesi a venire, sia le istituzioni, con incontri urgenti già richiesti a livello nazionale ad Anci (associazione nazionale Comuni) e Conferenza Regioni, al fine di individuare soluzioni che possano garantire continuità occupazionale ed economica a tutti coloro che svolgono attività in appalto nelle varie istituzioni scolastiche.

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