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Friuli Venezia Giulia. Indagine inedita della Cisl nazionale sulla regione

24 Giugno 2015 – Piccolo è bello, ma anche no, soprattutto se sul “banco degli imputati” ci sono efficienza e costi: quella dei servizi e quelli che i cittadini devono sostenere per garantirseli.
A rivelare che è meglio puntare sulle più ampie dimensioni è un’indagine realizzata dal dipartimento studi nazionale della Cisl, che la Cisl Alto Friuli ha voluto portare come contributo al dibattito in corso in regione. In sostanza – emerge dal report – i piccolissimi comuni del Fvg, pur non essendo particolarmente inefficienti, presentano costi procapite assolutamente elevati. Come a dire, spese per i cittadini ben diverse da quelle sostenute dai residenti di altri municipi.
Questione di numeri (slides in allegato) E’ così che, ad esempio, viene fuori che nei comuni fino a 2mila abitanti l’ammontare procapite dell’Imu si aggira attorno ai 150 euro contro i 250/300 delle amministrazioni più piccole, oppure che la tassa sulla raccolta dei rifiuti presenta un range anche superiore ai 25 euro a testa. Sempre dati alla mano, sono sorprendenti i perimetri del risparmio ottenibili aumentando le dimensioni del territorio di riferimento. Esemplifica Filippo Elba, curatore della ricerca: “Se consideriamo la voce polizia municipale, i livelli maggiori di virtuosità si riscontrano nei comuni con popolazione compresa tra i 1.000 e 2.500 abitanti, con un’efficienza complessiva pari a 0,842 e di 0,878 sotto il profilo amministrativo, ed un costo procapite di 26 euro. Se questi comuni fossero massimamente efficaci dal punto di vista amministrativo, sarebbero in grado di abbassare il costo a 23 euro, cifra che scenderebbe addirittura a 20 euro nel caso dei municipi fino a 5.000 abitanti”.
Giocando, dunque, con le proiezioni, se è vero che ad oggi, ed a condizioni date, i comuni più efficienti sono quelli con popolazione tra i 1.000 e 2.500 abitanti, sono quelli sopra a 5mila ad avere le maggiori potenzialità in termini di risparmio per i cittadini e quelli tra i 10.000 e i 50.000 a garantire meno spese nei residenti per le voci della viabilità, dell’illuminazione e della raccolta rifiuti.
Il messaggio alla politica Di qui l’appello forte della Cisl ai Sindaci. “Occorre mettersi assieme senza esitazioni” – sollecita il segretario generale della Cisl FVG, Giovanni Fania, ponendo l’accento sulla questione dei risparmi necessari per le famiglie e sull’efficienza dei servizi che vanno comunque garantiti su tutto il territorio. “E’ chiaro che in questo senso, la riforma delle Uti può rappresentare una grande opportunità, una volta sciolti alcuni nodi, potendo anche contare su strumenti preziosi come quello del Comparto Unico per quanto riguarda la gestione del personale”. “Il discorso non va rimandato oltre – incalza il segretario generale della Cisl Alto Friuli, Franco Colautti, chiedendo l’apertura immediata di un tavolo di trattativa dove discutere congiuntamente di riforma delle Uti e personale, ma anche dove trovare soluzioni alle molte questioni ancora aperte rispetto alle Unioni. Così, ad esempio, la congruità delle stesse Uti con i distretti e ambiti socio-sanitari; così i perimetri dei consorzi, con un occhio di particolare attenzione al territorio della montagna con il ruolo in divenire di Cipaf e Cosint; così ancora la questione, sempre rapportata alle nuove Uti, degli ambiti dei cluster e dei distretti scolatici, ma anche della giustizia con la soppressione del tribunale di Tolmezzo.
Non si torna indietro “Le esigenze di risanamento della finanza pubblica – definisce il segretario nazionale Maurizio Petriccioli – hanno indotto il governo a ridurre gradualmente i trasferimenti pubblici dal governo centrale agli enti locali con la conseguenza di inasprire la pressione fiscale complessiva a livello locale sui cittadini, ed, in alternativa, di tagliare i servizi pubblici nella quantità ed efficacia”. “Ragionare pertanto – aggiunge – di costi e servizi negli enti locali significa ragionare del differenziale di efficienza capacità contributiva presente nei diversi comuni della regione e significa altresì ragionare anche attentamente di un equilibrio soddisfacente tra la dimensione dei comuni, l’efficienza dei servizi pubblici e la conseguente tassazione che ricade sulla comunità”.
La lotta per un fisco più equo: “Il sindacato dei pensionati sente molto da vicino il tema legato alla fiscalità locale – afferma Gigi Bonfanti, segretario generale nazionale della FNP Cisl – in quanto è proprio attraverso la sua riforma che si possono raggiungere importanti risultati, con conseguenti vantaggi a beneficio dei cittadini. La Cisl, in particolare, ritiene fondamentale la riforma del fisco per la quale si sta battendo proprio al fine di far diminuire la pressione fiscale che grava su lavoratori e pensionati.”
L’approfondimento Di economie di scala necessarie, di risparmi e tariffe, di efficienza e dell’opportunità di seguire la via strategica dell’unione si discuterà questo pomeriggio – mercoledì 24 – dalle 16.30 al Picaron di San Daniele nel corso di una tavola rotonda “Costi e servizi nei municipi verso i nuovi assetti territoriali della regione Friuli Venezia Giulia”),organizzata dalla Cisl Alto Friuli, in collaborazione con la Cisl Friuli Venezia Giulia, cui interverranno la presidente della Regione, Debora Serracchiani, il segretario della Cisl nazionale, Maurizio Petriccioli, il segretario nazionale della Fnp Cisl, Ermenegildo Bonfanti ed il segretario generale Cisl Fvg, Giovanni Fania. Il confronto sarà anticipato dall’introduzione del segretario generale Cisl Alo Friuli, Franco Colautti, dalla presentazione della ricerca, a cura di Filippo Elba, docente dell’Università di Firenze e dall’intervento sulla riforma degli enti locali in Fvg della professoressa Elena D’Orlando, docente di diritto presso l’ateneo di Udine.

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