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Lazio. Cisl: “Auchan – Conad. Il 30 sarà sciopero  nazionale”

Pubblicato il 16 Ott, 2019

Roma, 16 ottobre 2019. Un lungo striscione umano, lo scorso 14 ottobre, ha percorso le strade del centro di Roma per portare in mezzo alla gente, ai turisti e di fronte alle forze politiche la preoccupazione delle tante lavoratrici e lavoratori coinvonti dalla maxi operazione tra Auchan e Conad. Le “persone trattate come cose” è lo slogan che accompagna la protesta. Tutti insieme per difendere il diritto al lavoro, il loro posto di lavoro e la loro dignità. La maxi operazione sul solo terriorio romano coinvolgerà circa 2 mila persone su 42 punti vendita Sma e 4 Ipermercati Auchan e per solo 600 di loro sembra essere sicuro il passaggio alla nuova proprietà.  Cosa ne sarà del resto? Nessuna chiarezza è stata usata nei loro confronti sin da quando, questa operazione è iniziata lo scorso maggio, dove Conad durante un incontro al Mise aveva annunciato l’acquisizione di Auchan Retail attraverso la società “Bdc” partecipata al 51% da Conad e dal finanziere Raffaele Mincione.  Tanti gli incontri fatti tra la nuova proprietà e le sigle sindacali Filcams Cgil, Fisascta Cisl e Uiltucs a livello nazionale per cercare di tutelare la salvaguardia occupazionale, il mantenimento dei diritti individuali e collettivi, organizzazione del lavoro e agibilità sindacale. Ad oggi Conad non ha presentato alcun piano industriale nè dato certezza sulle future condizioni contrattuali di lavoro che rischiano di far entrare le lavoratrici e i lavoratori nel mondo del precariato con l’applicazione di contratti esternalizzati e stagionalizzati in quanto la realtà Conad affida alcuni punti vendita a società esterne. La vertenza Auchan –  Conad si aggiunge a quella di Mercatone Uno, Opel a Fiumicino che asfalta in operazioni industriali i diritti dei lavoratori che ormai non hanno alcun peso.  Realtà in cui prima si effettuano scelte aziendali e poi si tiene conto delle tante famiglie coinvolte. Stefano Diociaiuti, Segretario Generale Fisascat Cisl Roma e Rieti: “Questa è un’operazione  commerciale che non può prescindere dal lavoro di tutte le persone che sono all’interno dei punti vendita. Non possiamo tiraci indietro, dobbiamo arrivare al 30 tutti quanti uniti per una grande manifestazione davanti al MISE”.

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