“Le nostre coordinate sono la garanzia ed il rilancio dei posti di lavoro, dando centralità alla persona. Come Cisl Lazio abbiamo apprezzato e condiviso la linea del Presidente Nicola Zingaretti sulla sospensione, del decreto di perimetrazione del SIN del Bacino Valle del Sacco concordato tra Regione Lazio con il Governo. Occorre sbloccare gli iter burocratici che frenano lo sviluppo e gli investimenti come avvenuto con il caso Catalent di Anagni”. Così in una nota il Segretario Generale della Cisl Lazio Enrico Coppotelli.
“Quella della sostenibilità e dell’economia circolare sono argomenti che da anni la Cisl del Lazio insieme alle Federazioni Regionali di Categoria ed i Territori sta portando avanti parallelamente alla battaglia per la sburocratizzazione ed alla certezza dei tempi.
Come abbiamo altresì sostenuto ed apprezzato la sottoscrizione del Protocollo di Intesa tra Regione Lazio e Roma Capitale per la promozione e attuazione degli accordi di insediamento e sviluppo delle imprese nel territorio di Roma Capitale. Avendo come bussola la garanzia ed il rilancio dei posti di lavoro dando centralità alla persona.
Un ragionamento che si snoda su uno dei versanti più importanti, significativi e attesi, quello della semplificazione delle procedure, della sburocratizzazione e della velocizzazione dei diversi passaggi, soprattutto in questa fase dove è importante che ci siano regole chiare e celeri per dare una cornice al PNRR del Lazio.
Il rischio, infatti, è che a causa della troppa burocrazia si verifichi quello che è stato battezzato ‘Effetto Catalent’. Come Cisl nel Lazio bbiamo cercato di affrontare la questione denunciando la situazione di enorme degrado ambientale riguardante la Valle del Sacco, ritenendo di dover valorizzare fortemente il territorio, attraverso l’individuazione di obiettivi e di contenuti innovativi. Da quelle nostre riflessioni lontane, abbiamo proposto, in maniera reiterata, un nuovo rinascimento.
Attraverso il quale rivolgere attenta e puntuale attenzione ad alcune tematiche di elevata preoccupazione sul piano ambientale territoriale e non solo.
Abbiamo scongiurato anche il rischio di declassare la questione a tema Regionale e su questo il lavoro della Giunta Regionale è stato evidente. Grazie alla Cisl Provinciale di Frosinone abbiamo sollecitato l’istituzione del registro dei tumori, nei tavoli di confronto con la ASL, con il Distretto e nei singoli Comuni interessati. Lo abbiamo sollecitato al fine di georeferenziare le condizioni di salute, espresse in termini di tassi standardizzati di mortalità, prevalenza ed incidenza, in base ai diversi livelli di disaggregazione territoriale dei Comuni ricadenti nell’area.
È necessario intervenire con una presa in carico totale della situazione. Con il coinvolgimento e con il contributo di tutti gli attori, sia locali che Regionali, istituzionali ed associativi. Fino a questo momento le azioni e gli interessamenti sono stati intermittenti ed a macchia di leopardo.
Anche Unindustria ha fatto sempre appello ad una visione comune anche promuovendo focus sul tema della giustizia e dell’impresa per la tutela dell’ambiente una visione sicuramente condivisibile.È sintomatico che ciclicamente qualcuno riaccenda i riflettori sull’inquinamento della Valle del Sacco. Ma chiediamo anche un coraggioso passo avanti verso la risoluzione.
Sono le comunità e le persone il nostro valore aggiunto. Il nostro patrimonio migliore, dopo le persone dunque, è la storia cementata in una orografia territoriale che offre scenari identitari collettivi. E’ questo il nostro favoloso know how. Torniamo a programmare scientificamente la messa in produzione del nostro “petrolio verde”. Quel territorio collinare o addirittura montano – boschivo, bisognoso di piani di manutenzione, di piani di bonifica e di piani antincendio, di tagli produttivi, di circuiti dedicati come sollecitato dalla nostra FAI Cisl a tutti i livelli. Bisogna investire sulla produzione di energia rinnovabile. Bisogna legare il turismo religioso ai percorsi culturali attraverso opere di bonifica e recupero. L’occupazione e la ricollocazione passa anche attraverso queste filiere etico-produttive e la Cisl del Lazio su questo c’è. Questo significa “esserci per cambiare”.