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Lazio. Emergenza sfratti, necessaria una proroga di almeno sei mesi della sospensione delle esecuzioni con contestuale definizione di iniziative strutturali

Pubblicato il 18 Dic, 2020

Roma, 18 dicembre 2020 – “La mancata proroga della sospensione degli sfratti è un atto di grave irresponsabilità da parte del Governo, che getta benzina sul fuoco su una situazione di disagio abitativo che già adesso non risulta affrontabile da parte dei Comuni. La ripresa delle esecuzioni degli sfratti nel bel mezzo di una pandemia che non accenna ad allentare la sua tragica presa sul paese, sarebbe un colpo durissimo per la tenuta sociale e incrinerebbe ulteriormente la già debole fiducia dei cittadini e dei piccoli e medi operatori economici nei confronti delle istituzioni”. Così in una nota il Sunia e il Sicet di Roma e Lazio. 

“Il Comune di Roma, che ad oggi ha erogato meno del 10% dei contributi straordinari di sostegno all’affitto richiesti prima dell’estate, e le strutture di assistenza che ordinariamente intervengono per la prima tutela dei nuclei familiari sfrattati, soprattutto in presenza di minori, anziani o condizioni di fragilità economica e sociale non sarebbero in grado di affrontare i numeri di questa nuova emergenza. Il contributo straordinario all’affitto, richiesto da 49.000 famiglie (ed erogato per meno del 10%) oltre ad essere, ad oggi, assolutamente intempestivo, non fornisce il sostegno economico necessario a scongiurare l’ipotesi dello sfratto. Lo sfratto selvaggio va evitato almeno fino all’adozione di misure che consentano di salvaguardare la locazione evitando il contenzioso giudiziario e incentivando, attraverso la leva fiscale, la rinegoziazione in diminuzione degli affitti. È necessario trovare soluzioni che diano anche ristoro economico ai proprietari che accettano di ridurre i canoni che oggi risultano insostenibili, aumentando le risorse dei fondi di sostegno all’affitto e per morosità incolpevole, per consentire alle parti di mantenere in vita i contratti dentro un più ampio patto sociale per la casa tra associazioni degli inquilini, associazioni dei proprietari, Governo e Comuni”.

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