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Lazio. Masucci (Fit-Cisl): “Riders. Prossima settimana ‘call’ con nostra Rsa e lavoratori”

Pubblicato il 15 Gen, 2021

 Roma, 15 gennaio 2020. “Abbiamo convocato, per la prossima settimana, una call con la nostra Rsa di Deliveroo, Elio Sabbatini, e con una serie di riders, per avviare un importante dialogo: la pandemia ha contribuito a un aumento esponenziale degli addetti sul territorio, che già lo scorso novembre, secondo nostre stime, erano cresciuti del 35%, e sono verosimilmente aumentati con la seconda ondata. Non possiamo permettere che un numero sempre maggiore di persone, la cui età media si sta spostando dai 25 anni ai 35-40, si sottoponga, per sopravvivere, a un lavoro regolato dal cottimo, dal mancato rispetto dei limiti orari, da conquiste sindacali che non possono essere messe in discussione in nome del profitto”.

E’quanto dichiara il Segretario Generale della Fit-Cisl del Lazio, Marino Masucci, aggiungendo che “come ribadiamo da tempo, questo mestiere non è scelto soltanto da persone che hanno bisogno di ‘lavoretti’, ma da padri e madri di famiglia che dovrebbero guadagnare uno stipendio dignitoso, nel rispetto della qualità della vita, della sicurezza sul lavoro, dei tempi di conciliazione. Anche a causa della pandemia, il compito del rider è stato riconosciuto nella sua importantissima funzione sociale, ma al riconoscimento collettivo del ruolo non corrispondono adeguate garanzie salariali e contrattuali, che vanno assolutamente definite e strutturate in un quadro definito, che non rientri nell’ambito del lavoro autonomo”.
“Sono molte le istanze dei lavoratori sul territorio, anche perché agiscono in un’area estesa e complessa come la città di Roma: al di là dei fondamentali aspetti contrattuali, esistono tematiche che possono cambiare profondamente le loro giornate lavorative, come il rispetto della consegna al portone e non al piano, e una serie di tutele in caso di avverse condizioni metereologiche. In ultimo, ma non in ultimo, è fondamentale che i consumatori siano sensibilizzati a non seguire la cosiddetta ‘logistica del capriccio’: ci si deve ricordare che dietro a ogni richiesta a un fattorino c’è una persona, spesso pagata poco e alle prese con un lavoro complesso e talvolta pericoloso, e favorire le realtà aziendali che mostrano rispetto nei confronti dei loro addetti”.

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