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Lazio. Spi-Cgil Fnp-Cisl Uilp Uil: siamo di fronte ad una situazione terribilmente inedita

Pubblicato il 25 Mar, 2020

Roma, 25 marzo 2020 – La casa di riposo Giovanni XXIII di Roma, la RSA di Nerola in provincia di Roma e l’INI Città Bianca di Veroli in provincia di Frosinone, la Rsa di Guidonia. Queste le criticità accertate. Queste le situazioni drammatiche. che preoccupano le OO.SS. di Spi Cgil – Fnp Cisl e UILP Uil del Lazio: siamo di fronte ad una situazione terribilmente inedita. Le Residenze per anziani e case di riposo stanno diventando dei veri e propri lazzaretti. Ospiti, lavoratori e responsabili delle RSA stanno affrontando all’interno di queste strutture gli effetti devastanti del coronavirus. Responsabili sanitari e organizzativi, operatori sanitari, socio sanitari e assistenziali che intervengono nelle RSA, devono poter operare in totale sicurezza a tutela della salute propria e degli ospiti anziani.

La situazione è, come per tutti, inedita complessa, difficile e di durata non breve. Abbiamo da poco rinnovato la nostra presenza unitaria nei comitati di partecipazione nelle RSA, vigiliamo attentamente sulle condizioni attuali di vita degli ospiti e per la migliore tutela possibile delle condizioni di lavoro di tutti quelli che operano e intervengono a diverso titolo nella vita di tutti i giorni nelle RSA. Individuare i contagiati, gli asintomatici ed i negativi, garantendo la possibilità di effettuare tamponi per tutti gli utenti e operatori delle strutture residenziali. Isolare e distanziare il più possibile le persone anche all’interno delle strutture. Assicurare alle persone con disabilità i cui genitori siano ricoverati o siano venuti meno a causa del Coronavirus una immediata presa in carico.

E ancora, assicurare, con urgenza, ai genitori, specie anziani, supporti domiciliari per gestire i figli con contagio da Coronavirus o che non siano gestibili in famiglia. Tutelare, in tutti i modi, la salute degli operatori che stanno dimostrando sul campo il loro valore e senza i quali gli anziani ospiti rischiano di restare privi anche del minimo supporto. Alla Regione Lazio rinnoviamo la necessità di effettuare tamponi a chiunque operi in queste strutture. Questi interventi urgenti sono necessari altrimenti si assisterà alla decimazione delle persone più fragili, anziani non autosufficienti, che vivono in strutture residenziali, unitamente ad all’analogo rischio per gli operatori. Le Rsa e case di riposo sono delle vere e proprie bombe ad orologeria pronte ad esplodere.

I segretari generali Alessandra Romano, Paolo Terrinoni e Oscar Capobianco di Spi Fnp e Uilp del Lazio rivendicano che le strutture residenziali devono essere equiparate, ai fini dell’emergenza Coronavirus, a quelle sanitarie e vanno gestite con pari attenzione e modalità, fornendo loro, nell’immediato tutto l’aiuto di cui necessitano e priorità nella fornitura di dispositivi di sicurezza, materiale e personale. E necessario urgentemente effettuare i tamponi per non assistere a questa silenziosa strage.

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