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Marche. Urgente stanziare risorse per garantire la retribuzione dei lavoratori in somministrazione e intervenire a favore della continuità occupazionale

Pubblicato il 16 Apr, 2020

Ancona, 16 aprile 2020 – In un momento di così grande incertezza economica, sociale e sanitaria appare prioritario arginare il più possibile l’emergenza in atto garantendo, anche nel settore della somministrazione, oltre la tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, anche la retribuzione ai lavoratori coinvolti da provvedimenti di sospensione dell’attività lavorativa.
È in questo contesto che è stato siglato il 6 marzo 2020 da parte di associazioni datoriali e sindacati di categoria (Nidil Cgil, Felsa Cisl, UilTemp) un accordo che va ad individuare misure straordinarie a tutela della continuità occupazionale e retributiva di tutti i lavoratori in somministrazione coinvolti dall’emergenza COVID-19, prevedendo uno stanziamento speciale del Fondo di Solidarietà bilaterale di settore per far fronte all’ emergenza.
Il Fondo interverrà per sostenere i lavoratori colpiti dalla crisi legata all’emergenza sanitaria in corso, attraverso un trattamento di integrazione salariale (TIS) del tutto simile a quello dei lavoratori diretti delle imprese utilizzatrici.
Ad oggi nelle Marche risultano pervenute più di 1000 domande di integrazione salariale (TIS) e sono circa 5400 i lavoratori in somministrazione coinvolti da provvedimenti di sospensione dell’attività lavorativa.
Attraverso l’accordo tra le parti sociali è stato raggiunto un importante risultato: è stata garantito per il mese di marzo il regolare versamento della retribuzione per le ore lavorate e per la TIS a tutti i lavoratori e lavoratrici attivi attraverso un anticipazione diretta del Fondo di Solidarietà alle Agenzia per il lavoro: i lavoratori hanno così evitato i possibili ritardi e le complicanze procedurali legate alle ipotesi in cui pagamento degli ammortizzatori sociali viene rimesso alla anticipazione del datore di lavoro.
Una grande prova di responsabilità del sistema, anche se resta ancora aperta la domanda sul mese di aprile: per trovare piena copertura, c’è bisogno di chiarezza da parte del Governo e del Ministero sullo stanziamento spettante al Fondo di Solidarietà. I 20 milioni di euro ad oggi destinati al Fondo rischiano, infatti, di essere insufficienti per le necessità economiche del settore.
Si richiede, inoltre, uno sforzo ulteriore: garantire la continuità occupazionale di tutti i rapporti di lavoro procedendo con la proroga e/o rinnovi dei contratti in scadenza per quelle lavoratrici e quei lavoratori in missione presso aziende in costanza di ammortizzatori sociali. Come sollecitato al Ministro del Lavoro attraverso note unitarie di Cgil, Cisl e Uil Confederali e Felsa, Nidil e Uiltemp Nazionali, al fine di scongiurare la cessazione massiva di tutti i contratti che dovessero avere la propria scadenza all’interno di questo periodo di emergenza sanitaria, si rende necessario intervenire sul divieto legislativo di utilizzo dello strumento delle somministrazioni in presenza di ammortizzatori sociali attivati dall’utilizzatore. Tale circostanza unitamente all’obbligo, previsto dalla normativa vigente, di apposizione di una causale per i rinnovi dei contratti a termine, rischia di appesantire fortemente gli effetti della crisi in atto, andando a compromettere non solo la continuità dei contratti di lavoro in essere ma anche la possibilità di rientrare in attività al termine dell’emergenza.
Infine, parimenti importante è l’impegno profuso sul rafforzamento del welfare bilaterale e integrativo del settore che vede le parti sociali impegnate nell’ampliamento delle prestazioni di tutela sanitaria specificamente legate all’emergenza Covid-19.
Il momento critico che stiamo vivendo richiede la massima attenzione e responsabilità e Felsa, Nidil e Uiltemp, a tutti i livelli, nazionale e territoriale, sono costantemente impegnate a monitorare il settore della somministrazione quale forma garantita e tutelata all’interno del mercato della cosiddetta flessibilità.

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