Taranto, 5 giugno 2019 – «Da Arcelor Mittal non ci aspettavamo un comportamento così scorretto. L’immagine non può prevalere sugli interessi dei lavoratori». Va giù duro Biagio Prisciano, il segretario generale aggiunto della Fim Cisl Taranto Brindisi, dopo il comunicato stampa inoltrato dal gruppo Arcelor Mittal, col quale, a sei mesi dal subentro ad Ilva in amministrazione straordinaria, annuncia l’avvio della procedura di Cassa integrazione ordinaria che interesserà un massimo di 1400 unità per 13 settimane.
«Comprendiamo il ritardo accumulato nei mesi di trattativa – aggiunge Prisciano – che ha portato l’industria siderurgica a perdere fette importanti di mercato. Tuttavia siamo dispiaciuti dal metodo utilizzato dall’azienda nel comunicare gli imminenti programmi. Buona norma vuole che prima di ogni annuncio, specie quando di mezzo c’è il destino dei lavoratori e delle loro famiglie, sia data una corretta informativa alle organizzazioni sindacali. Personalmente – rileva Prisciano – sono stato avvertito in maniera informale, attraverso una telefonata sintetica. Nessuna comunicazione ufficiale, ma solo un avviso con successiva convocazione di un incontro che si terrà domani mattina al Consiglio di fabbrica. Ho appreso circa l’intenzione da parte dell’azienda di avviare la procedura di Cigo per 1395 unità dello stabilimento di Taranto, con l’interessamento dei reparti Colata continua numero 5, Laminatoio a freddo e Treni nastri. Questo metodo di relazioni industriali, come Fim, ci sorprende, specie alla luce della correttezza fin qui dimostrata da questa organizzazione sindacale. Auspichiamo per il prosieguo che tali atti di intraprendenza comunicativa vengano rivisti, al fine di evitare facili allarmismi tali da appesantire il clima sociale in città, già gravato dalla gestione complessa legata alla vicenda Ilva in amministrazione straordinaria – che vede ad oggi circa 1700 lavoratori in Cigs – per la quale domani al tavolo ci attendiamo risposte certe».
Entrando nel merito della questione e più precisamente soffermandosi sulla volontà da parte del Gruppo Arcelor Mittal di avviare la Cigo, Prisciano dice: «Quando tempo fa denunciavamo che sarebbe poi stata dura riprendere quote di mercato dopo sei anni di commissariamento era vero. Ritardi che ora, insieme alle altre cause, influiscono a questa condizione. Per noi – conclude Prisciano – è importante che vengano mantenuti gli impegni dal punto di vista industriale e ambientale e che tutte le opere e gli investimenti proseguano nei tempi previsti».