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Sanità. “In Piemonte così non va”, presidio di Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl mercoledì 16 a Torino

Pubblicato il 15 Dic, 2015

Piemonte, 15 dicembre 2015. “Domani come FP CGIL, CISL FP, UIL FPL manifesteremo con una folta delegazione di lavoratori della sanità pubblica, privata e del terzo settore in rappresentanza di oltre 50.000 lavoratori della regione Piemonte per denunciare il mancato confronto con l’Assessorato alla salute sulle tante problematiche aperte del servizio sanitario regionale . E’ incomprensibile, continuare in assenza di un confronto stabile sulle troppe difficoltà del sistema a partire dai rischi occupazionali che attanagliano la sanità privata e il terzo settore per arrivare alla emergenza assunzionale dei servizi pubblici ospedalieri e territoriali”: lo affermano i segretari regionali Gabiella Semeraro della FP CGIL, Volpato Daniela della CISL FP e Roberto Scassa della UIL FPL In sintesi la piattaforma rivendicativa di FP CGIL; CISL FP, UIL FPL riguarda: Sanità Pubblica La carenza di personale è strutturale, insufficiente per assicurare orari di lavoro conformi alle normative europee e garantire la sicurezza dei pazienti. La riorganizzazione ospedaliera equivale a chiusure di ospedali e laboratori con relativi tagli ai servizi per i cittadini. Le competenze dei lavoratori sono ignorate e la loro professionalità calpestata Sanità Privata I minuti di assistenza e le prestazioni ai cittadini sono state ridotte, i lavoratori dichiarati in esubero, i contratti di lavoro non vengono rinnovati e il dumping salariale è lo strumento di gestione per eccellenza… Psichiatria Siamo alla fine di un modello. Il futuro determinerà nel settore il licenziamento di personale e la perdita di figure professionali sanitarie. Prestazioni in appalto La riduzione del 5% degli importi per l’acquisto di beni e servizi sta riducendo le prestazioni per i cittadini, i posti di lavoro e i salari dei lavoratori Territorio La riorganizzazione del sistema sanitario in due tempi non assicura i servizi, anzi riduce mette a rischio gli attuali servizi di Continuità Assistenziale a Valenza Sanitaria (CAVS) e le cure domiciliari. “Domani – proseguono i segretari regionali delle Federazioni del Pubblico Impiego – abbiamo chiesto di essere ricevuti da tutti i capigruppo consiliari di maggioranza e minoranza. Vogliamo spiegare alla politica che non si può proseguire in questo modo. Senza privilegiare un confronto con le parti sociali si rischia una vera e propria “implosione del sistema”; inoltre è necessario incrociare i bisogni crescenti di una popolazione sempre più anziana che presenta multi patologie con lo sviluppo delle competenze e la qualità delle prestazioni dei lavoratori. Non si possono indurre cambiamenti senza la partecipazione diretta e responsabile di chi opera nel sistema socio sanitario pubblico e privato. Non molleremo la mobilitazione fino all’apertura di un confronto “vero e non farsa” per risolvere i problemi di milioni di cittadini e di migliaia di operatori.

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