Cagliari, 20 novembre 2020. La CISL di Cagliari e la FIT Sardegna esprimono ancora una volta la propria preoccupazione rispetto alle sorti del Porto canale di Cagliari. Infatti, pur essendo trascorsi quasi 3 mesi dalla chiusura del bando, non abbiamo ancora contezza se la commissione tecnica insediata abbia ritenuto valida tutta la documentazione prodotta e si possa quindi procedere ad assegnare in concessione l’intera banchina del Terminal Container alla PIFIM, unico soggetto partecipante. Tutto questo nel totale silenzio del Presidente della ADSP Massimo Deiana, a cui chiediamo con forza di pronunciarsi quanto prima in merito agli sviluppi della CALL Internazionale ma soprattutto su quale scenario attende i lavoratori del porto.
Condividiamo il percorso che la Regione Sardegna ha attuato in questi mesi per trovare più soluzioni che consentano una ulteriore integrazione al reddito dei lavoratori ex cict, attualmente in naspi, attraverso l’attività di formazione con le politiche attive del lavoro; senza però trascurare anche l’opportunità dell’utilizzo dei Fondi FEG.
Per ciò che concerne la creazione dell’agenzia modello gioia Tauro-Taranto, ci preme sottolineare che, come OO.SS., siamo venuti a conoscenza della possibile creazione di una agenzia portuale solo durante l’incontro convocato dal MISE alcuni giorni fa e abbiamo suggerito,fermo restando la bontà del provvedimento, maggioreprudenza sui tempi e richiesto chiarimenti sul percorso di attuazione e sulle modalità della retribuzione.Riteniamo fondamentale, inoltre, conoscere urgentemente l’esito della CALL; fatto questo che consentirebbe al soggetto aggiudicatario (se confermato) di assorbire la maggior parte dei lavoratori così come previsto nello stesso bando.
A nostro avviso urge sapere se il MISE abbiaidentificato non solo questa soluzione immediata, ma stia predisponendo anche un vero piano di sviluppo per il Porto Canale di Cagliari, così come richiesto anche da Confindustria. Inoltre, crediamo sia indispensabile capire se nel D.L. Rilancio siano previsti investimenti di medio-lungo termine tali da facilitare una fiscalità di vantaggio che favorisca il ritorno del Transhipment fatto questo che si trasformerebbe in una grande boccata di ossigeno non solo per Cagliari, ma per tutta la Regione.
Come CISL e FIT riaffermiamo il diritto al lavoro per gli ex dipendenti del Porto Canale, che di sicuro non prediligono forme di assistenzialismo mascherato, e nel contempo auspichiamo che l’agenzia non si trasformi in un parcheggio a tempo indeterminato per operatori portuali di Cagliari.