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Sardegna. Zoccheddu (Cisl): “Altissima adesione dei lavoratori allo sciopero Arst dell’8 febbraio”

Cagliari, 9 febbraio 2020. Superiore al 70% l’adesione dei lavoratori dell’Arst( Azienda regionale sarda trasporti)  allo sciopero proclamato dalla FIT- Cisl per la giornata di sabato 8 febbraio “I lavoratori  – scrive il segretario generale  Valerio Zoccheddu in una nota – hanno deciso di dare un forte segnale all’Azienda dei Trasporti Regionale, poiché nel corso dell’ultimo anno la situazione lavorativa è peggiorata, se raffrontata con altre realtè sarde molto similari (CTM, ATP Sassari, ASPO e ATP Nuoro)”. L’astensione è stata decisa per protestare contro il mancato rimborso del costo di rinnovo della carta di qualificazione del conducente, che ha gravato per 300 euro circa sugli autisti che proceduto a questo adempimento. “Abbiamo obiettato all’ARST – aggiunge Zoccheddu – la discriminazione nei confronti dei dipendenti che vede ARST voler rimborsare il costo per chi ha scadenza nel 2020, ma non per gli altri; oltre ciò, constatiamo la differenza di trattamento con i lavoratori delle altre aziende sarde del Trasporto Pubblico Locale, che hanno sostenuto tali costi per tutti i conducenti”. Altro tema al centro della protesta  della Fit-Cisl il mancato avvio del turn over di personale soprattutto nel settore ferroviario, dove tarda l’avvio dei corsi di formazione. “ Questo comporta l’esigua presenza di addetti per garantire le corse dei treni, tant’è vero che si chiede ad alcuni dipendenti di rinviare il pensionamento”, spiega il segretario generale regionale di categoria. Per quanto riguarda la mancanza di una serie di accordi aziendali capaci di omogeneizzare i livelli retributivi dei lavoratori ARST, “è mancata – secondo Zoccheddu –  la volontà aziendale di affrontare le questioni economiche dalle quali sarebbero potuti scaturire miglioramenti salariali”. Infine “La condizione delle officine e degli addetti alle manutenzioni  vede lamentare i dipendenti sulla scarsa attenzione per questo importante settore aziendale. Sono innumerevoli i guasti e i fermi macchina segnalati in questi mesi, mentre i passeggeri attendono impazienti, i bus più datati restano fermi per la mancanza di una programmazione efficace ed efficiente. Molte lavorazioni – aggiunge Valerio Zoccheddu – sono ormai gestite da ditte esterne, anche in ferrovia, con il conseguente aggravio di costi e la relativa dismissione delle professionalità aziendali.  Anche in questo caso le altre aziende del TPL, hanno invece deciso saggiamente di internalizzare le lavorazioni, investendo sui propri dipendenti in termini professionali e numerici, attrezzando e migliorando le infrastrutture manutentive, scelte da cui sono derivati consistenti risparmi economici”. “Chiediamo allora – conclude la nota sindacale  della Fit- Cisl Sardegna – che ARST dimostri con fatti concreti attenzione ai propri dipendenti attraverso politiche aziendali rivolte al miglioramento delle condizioni nei luoghi di lavoro e degli stipendi, garantendo formazione professionale puntuale, organici sufficienti e una migliore gestione delle sedi territoriali”.

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