Sardegna, 23 dicembre 2018. “E’ scandaloso solamente pensare di concedere una tassa fissa al 7% sui redditi degli anziani che stanno fuori Italia e decideranno di vivere nel Sud e nelle isole. Significa avere pensionati di serie A, provenienti da altre nazioni, e di serie B, residenti in Sardegna per i quali niente sconti e agevolazioni, ma tassazione normale . Il problema dello spopolamento e del ripopolamento delle zone interne si risolve con i giovani e i giovani vanno dove c’è il lavoro. Altre vie non esistono”.
Il segretario generale della Cisl sarda Gavino Carta licenzia così l’uscita di quanti vogliono creare un “fisco amico” per gli stranieri e un “fisco nemico” per i sardi nati e vissuti nell’isola. Carta è intervenuto al Consiglio generale della federazione pensionati Cisl della Sardegna, riunito a Sardara per un bilancio dell’attività svolta dalla categoria nel 2018.
Dalla FNP sarda è venuto un secco no anche al reddito di cittadinanza. “ Si ha bisogno di lavoro – ha detto Adalberto Farina nella relazione introduttiva – non del reddito di cittadinanza. In questa direzione devono muoversi Giunta e Governo nazionale”. Farina ha anche indicato le principali richieste che i pensionati sardi presenteranno alla prossima Giunta: rilancio del servizio socio-sanitario, anche attraverso un protocollo d’intesa con l’ATS; una piattaforma di confronto sindacato- amministrazioni comunali; interventi per garantire agli anziani maggior sicurezza personale e sociale; soluzione definitiva del braccio di ferro con l’INPS con il nodefinitivo alla chiusura delle agenzie della Previdenza sociale .