Andrà successivamente al Pronto Soccorso.
I passeggeri non intervengono, assistono passivi alla scena e si limitano a riprendere tutto con il telefono, il video fa il giro delle chat, ma a nessuno viene in mente di contenere la furia dell’aggressore.
Come sindacato dei lavoratori dei trasportiancora una volta siamo testimoni,dell’ennesima aggressione ai danni di un lavoratore, che paga pesantemente con la propria salute, il fatto di aver svolto il proprio dovere. Denunciamo da anni questa escalation di rabbia e violenza verso conducenti di autobus, controllori, capitreno e addetti di stazione, da parte di persone capaci di “sporcarsi le mani” per non volersi attenere a norme di interesse pubblico come il contenimento del contagio da Coronavirus.
Abbiamo chiesto a più riprese l’intervento del Ministero dei Trasporti e del Governo che legiferano da mesi sulle linee guida per il COVID19.
Già dalla scorsa primavera abbiamo preannunciato l’impossibilità di coniugare l’offerta di trasporto a ranghi ridotti (80% di carico passeggeri) con la domanda, le criticità della convivenza di persone a bordo dei mezzi pubblici, seguendo le normative anti contagio con la pretesa che il conducente gestisca nel contempo sia funzioni di guidache le attività di controllo per il rispetto delle norme comportamentali in capo all’utenza, e abbiamo sempre ribadito che tali funzioni non rientrano tra le responsabilità dei lavoratori e delle lavoratrici, che inevitabilmente pagano le conseguenze di questa situazione.