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Sardegna. Filca Cisl: “Nell’isola nessun segnale di ripresa per il settore edile”

Cagliari, 22 marzo 2019 –  “Nel settore edile sardo non ci sono segnali di ripresa e di miglioramento. Dati che possano indurre all’ottimismo non li registrano i sindacati e neppure gli enti bilaterali, che hanno il polso quotidiano della situazione. Aspettiamo di conoscere gli effetti sardi del decreto governativo “sblocca cantieri”, cioè numero e importi delle opere pubbliche «cantieralizzabili»- Dichiarazione del segretario generale della Filca-Cisl, Giovanni Matta. 

Nel settore edile sardo c’è poco da stare allegri. Nessun segno di miglioramento e di inversione di tendenza. Le ore annuali effettivamente lavorate non superano quota 850; il reddito medio/anno di un edile è intorno a 9 mila euro; il lavoro nero è quasi il 25% del totale. L’inquadramento dei dipendenti è per il 56% di primo livello aziendale, cioè manovali. Il 90% degli addetti ha un’età media superiore a 50 anni, solo il 9% dei lavoratori è compreso nella fascia d’età tra 19 e 29 anni.

E’ stata dedicata in gran parte alla rivisitazione della situazione del settore edile in Sardegna la riunione del Consiglio generale della Filca- Cisl riunito questa mattina sotto la presidenza del segretario generale regionale Gavino Carta e con la partecipazione del segretario nazionale organizzativo Ottavio de Luca.

“ Non c’è al momento nessun dato che possa indurre all’ottimismo. Non li registrano i sindacati, neppure gli enti bilaterali, che hanno il polso quotidiano della situazione. Una settimana fa abbiamo fatto – ha detto il segretario regionale di categoria, Giovanni Matta – una grande manifestazione unitaria di tutti i lavoratori per denunciare la paralisi che caratterizza il comparto. Il mercato delle Opere Pubbliche, a dispetto dei tanti soloni che annunciano l’imminente avvio di lavori, fa fatica a ritrovare il trend positivo e nonostante un’apprezzabile disponibilità di risorse, poche opere riescono a guadagnare il nastro di partenza, e, allorquando questo accade, i lavori si interrompono com’è accaduto alla diga di Monte Nieddu, a quella di Cumbidanovu, ai cantieri sulla SS 125, sulla SS/Olbia, sulla SS195. “Aspettiamo di conoscere – ha concluso Matta – gli effetti sardi del decreto governativo ‘sblocca cantieri’, cioè numero e importi delle opere pubbliche «cantieralizzabili”.

Il segretario generale regionale Cisl, Gavino Carta, ha evidenziato l’urgenza che la politica dopo le preferenze, assegnazione di seggi consiliari, leggi elettorali incomprensibili, riprenda a interessarsi dei reali problemi dell’isola, il lavoro prima di tutto.

 

 

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