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Sardegna. First Cisl: “Timore che le strutture bancarie nate in Sardegna possano essere trasferite in altre regioni”

Sassari 3 ottobre 2018 – Forte preoccupazione della First Cisl regionale per le notizie apparse negli ultimi mesi relative al ridimensionamento delle attività di alcune Banche nazionali, in particolare del Gruppo BPER e del Banco di Sardegna, con la dichiarata di volontà di chiudere in Sardegna anche sino al 20-25 % delle filiali e trasferimento di lavorazioni in altre parte d’Italia o, addirittura, d’Europa . La First Cisl Sardegna ribadisce la propria contrarietà ai piani industriali che ridefiniscono il lavoro attualmente fatto presso strutture posizionate nell’isola – originate da ex uffici delle Direzioni Generali delle Banche Sarde – Banca Intesa, Banco Sardegna, Banca di Sassari – per trasferirlo in altre realtà. Uno spostamento di attività bancaria che comporterà ulteriori ritardi nel piano di assunzioni di giovani e nel ricambio generazionale, di cui la Sardegna ha assoluto bisogno.

La popolazione dei dipendenti bancari in Sardegna ha un’età media molto alta, condizionata dal Banco di Sardegna, dove la gran parte del personale supera in maniera significativa 50 anni. Un “invecchiamento” reso possibile dalle trasformazioni dell’ultimo decennio, che hanno portato alla perdita di autonomia decisionale da parte delle banche, sia quelle locali che quelle nazionali, con strutture di governo accorpate poi in altre regioni italiane, spesso meno bisognose della Sardegna in termini di occupazione. Questo ha determinato la sostanziale assenza di ingressi di giovani nella filiera delle aziende bancarie e, quindi, l’avanzamento dell’età media. La First Cisl si impegnerà non solo per favorire assunzioni di giovani, ma anche per dare un solido supporto ai lavoratori coinvolti dal nuovo piano pensionistico varato dal Governo in questi giorni e che sarà concretizzato entro fine 2018. Quindi non solamente attenzione alle situazioni dei singoli lavoratori, non solo anticipi dell’età pensionabile, ma anche vigilanza sulle variazioni annunciate nelle modalità di calcolo della pensione e sulle penalizzazioni introdotte dall’anticipo sull’età.

 

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